Spiritualità

Halloween VS Ognissanti

di Salvatore Brizzi

Mi ricordo quando ero un ragazzino e si festeggiavano Ognissanti e, a seguire, il “giorno dei morti”, come lo chiamava mia madre, ossia la Commemorazione dei Defunti. Ognissanti era l’1 Novembre (in lat. Festabant Omnium Sanctorum) mentre il “giorno dei morti” era il 2 Novembre (in lat. Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum). La notte fra l’1 e il 2 era la famosa “notte dei morti” e secondo mia madre bisognava pregare per tenere lontane le anime cattive e aiutare le anime in pena, o “l’animi du purgatorio”, a ritrovare la strada verso il Cielo.
Solo vent’anni dopo, studiando esoterismo, avrei capito quanto c’era di vero nelle sue parole.

Halloween è semplicemente una festa pagana, qualcuno dice di origine romana, ma più presumibilmente di origine celtica (la notte di Samhain), in ogni caso europea. Nella sua forma attuale però si celebra negli Stati Uniti e in alcune province del Canada.
Ma allora che ci fa qui da noi in Italia?
Non si tratta solo dell’ultima moda proveniente da oltreoceano, ma di un progressivo sostituirsi del neo-paganesimo alle tradizioni religiose cristiane. Complice una certa new-age, oggi tutto quanto è cristiano viene visto come obsoleto e scomodo, mentre si sta dando un più o meno inconsapevole via libera al riemergere del paganesimo. Come se l’insegnamento di Gesù ne fosse stato una degenerazione e non un’evoluzione.

Oltretutto, stiamo parlando di un neo-paganesimo edulcorato. Gli americani hanno preso una festa pagana europea e l’hanno stravolta, depauperata di ogni significato e infine commercializzata per restituircela come “pacchetto Halloween” all-inclusive, zucche e maschere compresi!

Ho provato una certa pena quando cinque ragazzini alla mia porta mi hanno chiesto “dolcetto o scherzetto?”. Sono stato catapultato in un film americano. Già, perché quando ero piccolo questa america era solo nei film, ora è sulla soglia di casa mia e “usa” i corpi dei miei conterranei.
Uno dei ragazzini aveva una zucca intagliata in mano.
Che cacchio centra con Ognissanti?
Non servirebbe più un’opera di convincimento, ci vorrebbe un esorcismo!

Riporto un articolo apparso su lastampa.it il 31-10-2011:

Nella chiesa di Santa Giulia di Torino, piena zeppa di famiglie, dove aveva appena cresimato una ventina di ragazzi, ieri pomeriggio l’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia ha affrontato il “problema Halloween”, festa che «non fa parte della nostra tradizione, che “usa” i giovanissimi, che è puro consumismo».

«La prossima Festa dei Santi e la Commemorazione dei Fedeli Defunti, tanto care alla tradizione anche familiare del popolo cristiano, da anni sono contaminate da Halloween. Mi auguro che i genitori e gli educatori rigettino l’illusione che questa festa importata dagli Stati Uniti sia, tutto sommato, una carnevalata allegra e innocua, che non lascia traccia. E comprendano invece il rischio che comporta l’assecondare una festa che fa dello spiritismo e del senso del macabro il suo centro ispiratore. Tale festa non ha nulla a che vedere con la visione cristiana della vita e della morte; e il fatto che si tenga in prossimità delle feste dei Santi e del suffragio ai defunti rischia sul piano educativo di snaturarne il messaggio spirituale, religioso, umano e sociale che questi momenti forti della fede cristiana portano con sé».

Poi, toccando l’altro aspetto della dilagante – e ammiccante, da ogni vetrina – festa a base di zucche, streghe e diavoli l’arcivescovo ha aggiunto: «Questa ricorrenza è divenuta popolare nel “calendario consumistico” che impone l’immagine di un mondo di plastica, senza valori né riferimenti alla vita autentica delle persone, è il segno di un “colonialismo culturale” più subdolo, ma altrettanto grave di quello economico e sociale. Un mondo in cui ogni occasione è buona per divertirsi a comando, secondo regole e tempi che altri hanno stabilito per noi. Questa ossessione della festa di Halloween a tutti i costi rischia anche di diventare un modo per non affrontare mai seriamente le questioni più profonde della vita personale e della società».

«Per queste ragioni», ha proseguito Nosiglia «la comunità cristiana ha il dovere di farsi presente là dove sono le persone, dove vanno i giovani, con proprie proposte precise e coerenti. Per questo volevo dirvi che il Servizio di Pastorale giovanile ha promosso una festa alternativa per la notte del 31 ottobre, alla quale invito tutti voi.

Alle 21 celebrerò la Santa Messa dei Santi presso la parrocchia dell’Annunziata, in via Po. Seguirà uno spettacolo di musica e canti in piazza Vittorio». Alle 22 la chiesa di San Francesco da Paola, in via Po, accoglierà momenti di preghiera. «So che anche negli oratori si fanno feste di Halloween… Bisogna comprendere – ha ancora esortato l’arcivescovo al termine della celebrazione, incontrando i giornalisti – che si tratta di una festa imposta dal consumismo, caratterizzata da messaggi virtuali che confondono e rischiano di far vedere anche il messaggio della Chiesa come “fantastico”. Se questo accadesse a Carnevale, potrebbe ancora essere accettabile. Ma capita in un momento che è di forte religiosità popolare e non va bene. Bisogna contrapporre qualcosa di diverso. Un’alternativa vera».

di Salvatore Brizzi

Fonte: www.salvatorebrizzi.com

 

Articoli correlati

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio