Spiritualità

Il vero dominio di sé, tutto il resto è illusione

di Eckhart Tolle

Cosa cerchiamo realmente da una pratica cosiddetta spirituale? Dio, si potrebbe rispondere. Già, il problema è che questa parola rimanda spesso a concetti estremamente elevati e comodamente lontani dalle nostre semplici esperienze di tutti i giorni. Conclusione: è facilissimo illudersi di compiere una “carriere spirituale” senza accorgersi di perseguire magari una strada completamente opposta.

Per provare a districare la matassa, riportiamo qui di seguito un estratto estremamente interessante per la sua semplicità e praticità, che lascia poco spazio a misticheggianti interpretazioni:

Una potente pratica spirituale è quella di permettere consapevolmente che l’ego resti sminuito senza cercare di ripararlo. Vi raccomando di praticare questo di quando in quando. Per esempio, se qualcuno vi critica, vi accusa, vi offende, invece di aggredirlo di rimando o di difendervi, non fate nulla. Permettete alla vostra immagine di rimanere sminuita e state all’erta, osservando come vi sentite profondamente dentro di voi. Per qualche momento potete provare disagio, come se vi foste ristretti. Ma poi percepirete una spaziosità interiore che vi farà sentire intensamente vitali. Non vi siete per nulla diminuiti, anzi vi siete espansi. E allora avrete una stupefacente comprensione: quando vi sembra di essere in un certo modo sminuiti, e quando rimanete in uno stato assolutamente non reattivo, non solo esteriormente ma anche interiormente, vi rendete conto che niente di reale è stato sminuito, che diventando “meno” siete diventati di più.

Non difendendo o non tentando di consolidare la vostra forma, siete usciti dall’identificazione con la forma, con l’immagine mentale del sé. Diventando meno, nella percezione dell’ego, in realtà avete permesso un’espansione e avete dato spazio al venire avanti dell’Essere. Dalla forma apparentemente indebolita, risplende allora un potere vero, quello di chi siete al di là della forma. Questo è ciò che intendeva Gesù dicendo: “Rinunciate a voi stessi” o “Porgete l’altra guancia”.

Questo ovviamente non vuol dire dare il benvenuto all’abuso o farvi vittime di gente inconsapevole. Qualche volta la situazione richiede di dire a qualcuno di farsi indietro e non certo con mezzi termini. Senza una difesa egoica, le vostre parole conterranno potere anche se saranno prive di una forza reattiva. Se è necessario potrete dire fermamente e chiaramente di no a qualcuno, e sarà quello che io chiamo un no di alta qualità, libero da ogni negatività.

Se siete contenti di non essere nessuno, contenti di non emergere, sarete allineati con il potere dell’universo. Ciò che l’ego vede come debolezza è in realtà la sola e unica forza. Questa verità spirituale è diametralmente opposta ai valori della nostra cultura contemporanea e alla maniera della quale questa condiziona il comportamento della gente. […]

Un altro aspetto di questa pratica è quello di trattenersi dal rafforzare il proprio sé mostrandosi, mettendosi in evidenza cercando di impressionare, o di essere speciale, o di richiamare l’attenzione. In qualche occasione può essere il trattenersi dall’esprimere la propria opinione, quando tutti stanno esprimendo la loro, e osservare come ci si sente.

Tratto da: Eckhart Tolle, Un Nuovo Mondo, Mondadori, 2008.

Fonte: associazioneperankh

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