Spiritualità

Simbologia del Bafometto

di The Vigilant Citizen
(Traduzione di Anticorpi.info)
BafomettoIl Bafometto è un’enigmatica figura dalla testa caprina che si è riscontrata in diversi momenti della storia dell’occultismo. Dai Cavalieri Templari del Medio-Evo, ai massoni del 19° secolo, alle correnti dell’occultismo moderno, il Bafometto ha sempre suscitato polemiche. Ma qual è la sua origine? E soprattutto qual è il reale significato di tale simbolo?

Il nome del misterioso Bafometto è stato invocato lungo l’intera storia dell’occultismo occidentale. Sebbene il suo nome si sia diffuso nel 20° secolo, riferimenti al Bafometto possono riscontrarsi in documenti risalenti all’11° secolo. Al giorno d’oggi il simbolo è associato all’occultismo, la magia rituale, la stregoneria, il satanismo e l’esoterismo. Il Bafometto è spesso utilizzato nella cultura popolare per identificare qualcosa di occulto.
La più nota rappresentazione del Bafometto si riscontra nel libro del 1897 di Eliphas Levi: Dogma et Rituel de la Haute Magie, punto di riferimento indiscusso dell’occultismo moderno. Cosa rappresenta tale creatura? Cosa significano i simboli che la circondano? Perché riveste tanta importanza per l’occultismo? Per rispondere ad alcune di queste domande, dobbiamo innanzitutto risalire alle sue origini.
Origini del nome.
Coesistono diverse teorie riguardanti le origini del nome Bafometto. La spiegazione più comune afferma che si tratti di una vecchia corruzione francese del nome di Maometto (che fu latinizzato in Mahomet) – il Profeta dell’Islam. Durante le Crociate i Cavalieri Templari soggiornarono per lunghi periodi nei paesi del Medio Oriente, dove entrarono in contatto con gli insegnamenti del misticismo arabo. Questo contatto con le civiltà orientali permise loro di riportare in Europa le basi di quello che sarebbe diventato l’occultismo occidentale, tra cui gnosticismo, alchimia, Cabala, Ermetismo. Le affinità tra musulmani e templari indussero la Chiesa ad accusare questi ultimi del culto di un idolo di nome Bafometto, quindi non è difficile intravedere alcuni collegamenti plausibili tra il Bafometto e il nome Maometto.

Tuttavia esistono altre teorie circa le origini del nome.

Eliphas Levi, occultista francese che disegnò la più celebre raffigurazione del Bafometto sosteneva che il nome derivasse dalla codifica cabalistica:
"Il nome del Bafometto dei Templari, il quale cabalisticamente dovrebbe essere scritto al contrario, è formato da 3 abbreviazioni: TEM. OHP. AB., cioè Templi Omnium Hominum Patti Abbas, ovverosia "il padre del tempio della pace di tutti gli uomini." 1
Arkon Daraul – autore e docente di tradizione e magia sufi – sosteneva che il nome provenisse dalla parola araba Abu fihama (t) , che significa "Il Padre dell’intesa." 2
Hugh Schonfield – studioso dei Rotoli del Mar Morto – sviluppò sul una delle teorie più interessanti al riguardo. Avendo studiato un cifrario ebraico chiamato Atbash, utilizzato nel tradurre alcuni dei Rotoli del Mar Morto, affermò che applicando il cifrario alla parola Bafometto, emergesse la parola greca sophia che significa "conoscenza" ed è anche sinonimo di "dea."
Possibili origini della figura.
La rappresentazione moderna del Bafometto sembra avere avuto origine da diverse fonti antiche, e in particolare dai culti pagani. Il Bafometto presenta delle analogie con divinità appartenenti alle culture di tutto il mondo, tra cui Egitto, Nord Europa ed India. Infatti, nei miti di diverse antiche civiltà si riscontra una divinità cornuta. Secondo l’interpretazione junghiana il Bafometto sarebbe un’incarnazione dell’archetipo del dio cornuto, in quanto il concetto di divinità cornuta sarebbe universalmente presente nella psiche umana, E’ possibile che Cernunnos, Pan, Hathor, il Diavolo e Bafometto abbiano origini comuni? Alcuni dei loro attributi sono sorprendentemente simili.

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Cernunnos

L’antico dio celtico Cernunnos era raffigurato con le corna e seduto in una posizione (detta ‘del loto’) in modo simile alla raffigurazione di Eliphas Levi. La storia di Cernunnos è avvolta nel mistero, tuttavia si ritiene che fosse il dio della fertilità e della natura.

Herne

Herne

In Gran Bretagna l’equivalente di Cerennunos era Herne, dio cornuto con l’aspetto tipico del satiro ed enfasi nel rappresentare il fallo.

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Pan

Pan era una divinità di primo piano nell’antica Grecia.  Il dio della natura era raffigurato con le corna sulla testa e la parte inferiore del corpo di una capra. Non diversamente da Cerenunnos, Pan era una divinità fallica. I suoi attributi animaleschi rappresentano gli impulsi carnali degli uomini.


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Papa Silvestro II e il Diavolo (1460)

Nel Cristianesimo il diavolo ha caratteristiche simili agli dei pagani appena descritti, in quanto la loro effigie fu la principale ispirazione degli iconografi cattolici. Gli attributi di tali divinità divennero la rappresentazione di ciò che è considerato il male dalla Chiesa.

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Tarocchi di Marsiglia – La Carta del Diavolo (15° sec.)

La rappresentazione del diavolo nei tarocchi di Marsiglia, con le sue ali, le corna, i seni e il segno della mano ebbe senza dubbio influenza nella raffigurazione del Bafometto di Eliphas Levi.

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Libro del 1626

Robin Good-Fellow (o Puck) è una fata mitologica delle culture nordiche che incarna gli spiriti della terra. Gli attributi analoghi a quelli del Bafometto e altre simili divinità risaltano nell’immagine di copertina di un libro di 1629, in cui è circondato da streghe.

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Goya – Witches Sabbath
Il dipinto di Goya ‘Great He-Goat’ o Witches Sabbath raffigura una congrega di streghe riunita attorno a Satana, raffigurato come mezzo uomo e mezzo capro.


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Una figura simile al Bafometto nella cattedrale di Notre Dame, costruita dai Templari

Baphometto


Il Bafometto del mondo di Levi
Nel 1861 l’occultista francese Eliphas Levi incluse nel libro Dogmes et Rituels de la Haute Magie (dogmi e rituali di alta magia), un disegno che sarebbe diventato la più diffusa effigie del Bafometto: un capro umanoide alato, dotato di seni e con una torcia tra le corna. La figura ha molte analogie con le divinità sopra descritte. Comprende anche diversi altri simboli esoterici relativi ai concetti incarnati dal Bafometto.

Scrive Levi nella prefazione del libro:

"La capra sul frontespizio reca sulla fronte il segno del pentagramma con la punta rivolta verso l’alto, simbolo di luce. Le mani formano il segno dell’ermetismo, una tesa verso l’alto, cioè verso la luna bianca di Chesed, l’altra tesa verso il basso, verso la luna nera di Geburah. Questo segno esprime la perfetta armonia tra misericordia e giustizia. Un braccio è femminile e l’altro maschile come le braccia dell’Androgino di Khunrath. La fiamma in mezzo alle corna simboleggia la luce magica dell’equilibrio universale, l’immagine dell’anima elevata sopra la materia proprio come la fiamma – pur essendo legata alla materia – brilla sopra di essa. La brutta testa di bestia esprime l’orrore del peccatore che agisce nella materia, il quale deve sopportare la punizione; perché l’anima per sua stessa natura è insensibile e può soffrire solo se incarnata. L’asta eretta sui genitali è il simbolo della vita eterna, il corpo squamoso, l’acqua, il semicerchio sopra l’atmosfera, le piume del volatile. L’umanità è rappresentata dai due seni e le braccia androgine di tale sfinge delle scienze occulte." 3

Nell’effigie di Levi il Bafometto simboleggia il culmine del processo alchemico – l’unione di forze opposte che genererebbe la luce astrale – la base della magia e – in ultima analisi – l’illuminazione.
Uno sguardo ai dettagli rivela che ogni simbolo rappresentato nell’immagine è sempre equilibrato con il simbolo opposto. E’ un personaggio androgino in quanto sintesi delle caratteristiche di entrambi i sessi: seni femminili e un’asta che rappresenta il fallo eretto. Il concetto di androginia riveste una grande importanza nella filosofia occulta in quanto è rappresentativo del più alto livello di iniziazione nella ricerca del divenire ‘uno con Dio.’
Il fallo del Bafometto è in realtà il Caduceo di Hermes: asta con due serpenti intrecciati. Tale antico simbolo ha rappresentato per secoli l’Ermetismo. Il Caduceo rappresenta esotericamente l’attivazione dei chakra, dalla base della spina dorsale alla ghiandola pineale, usando il potere serpentino (da cui i serpenti) o Luce Astrale.

"La scienza è reale solo per coloro i quali riconoscano e comprendano la filosofia e la religione; e il suo processo avrà successo solo per l’Adepto che abbia conseguito la sovranità della volontà, diventando sovrano del mondo elementare: per il grande agente del Sole, è la forza descritta nel Simbolo di Hermes, della tavola di smeraldo; il potere magico universale; la forza motrice ardente spirituale; Od per gli Ebrei; Luce Astrale, secondo altre culture.
In ciò risiede il fuoco segreto, vivo e filosofico, di cui tutti i filosofi ermetici parlano con la riserva più misteriosa: il Seme Universale di cui serbano il segreto e che effigiano solo sotto forma del Caduceo di Hermes." 4

Il Bafometto sarebbe quindi simbolo della Grande Opera alchemica dove forze distinte e opposte sono riunite in perfetto equilibrio per generare la Luce Astrale. Tale processo alchemico è rappresentato dall’espressione Solve et Coagula leggibile sulle braccia del Bafometto. Mentre compiono risultati opposti, lo scioglimento (da solido in liquido) e la coagulazione (da liquido in solido) sono due passaggi necessari del processo alchemico che mira a trasformare la pietra in oro oppure – in termini esoterici – un profano in uomo illuminato.
Le mani del Bafometto formano il gesto dell’ermetismo – rappresentazione dell’assioma Come sopra, Così Sotto. Questo motto riassume l’insieme degli insegnamenti e gli scopi dell’ermetismo, in cui il microcosmo (uomo) è come il macrocosmo (universo). Pertanto, comprendere il primo equivarrebbe a comprendere l’altro (v. correlati). Tale Legge di Corrispondenza nasce dalle Tavole di Smeraldo ad opera di Ermete Trismegisto in cui si affermava:

"Ciò che è sotto corrisponde a ciò che è sopra, e ciò che è sopra a ciò che è sotto, per compiere i miracoli dell’Unità". 5

La padronanza di tale forza vitale è definita dagli occultisti moderni: Magia.

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La carta dei tarocchi Il Mago esprime l’assioma ermetico "Come sopra, così sotto"

Le mani del Bafometto puntano verso due opposte lune, che Levi chiama il Chesed e il Geburah – i due concetti opposti della Cabala ebraica. Nel cabalistico Sefirot, Albero della Vita, il Chesed è associato con la ‘gentilezza verso gli altri’ mentre il Geburah si riferisce alla ‘moderazione del desiderio di donare bontà agli altri, se il destinatario di quella bontà è indegno e passibile di abusarne.’ Tali due concetti sono opposti e – come in ogni altra cosa nella vita – è necessario trovare un equilibrio tra i due poli.

La caratteristica più riconoscibile del Bafometto è – naturalmente – la sua testa di capra. Questa testa mostruosa rappresenta la natura bestiale e peccaminosa dell’uomo, le sue tendenze egoistiche e i suoi istinti più bassi. Opposto alla natura spirituale dell’uomo (simboleggiata dalla luce divina sulla sua testa), il lato animale è comunque considerato componente necessaria della dualità dell’uomo, in cui natura animale e natura spirituale dovrebbero fondersi in armonia.

Si può anche sostenere che l’aspetto complessivamente grottesco del Bafometto serva a respingere il profano che giudica l’apparenza senza approfondire il significato esoterico del simbolo.

Nelle società segrete.
Sebbene quella di Levi sia la rappresentazione più famosa del Bafometto, tale nome è noto da oltre un millennio nelle società segrete ed i circoli occulti. La prima menzione registrata del Bafometto come parte di un rito occulto apparve durante l’era dei Cavalieri Templari.
Cavalieri Templari

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Bafometto presiede un rito templare

E’ ampiamente provato da numerosi studi di occultismo che la figura del Bafometto ricoprisse grande importanza nei riti dei Cavalieri Templari. Il nome Bafometto apparve in una lettera del 1098 a firma del crociato Anselmo di Ribemont, che scrisse:

"Al nascere del nuovo giorno hanno invocato a gran voce Bafometto, mentre nei nostri cuori abbiamo pregato Dio; poi abbiamo attaccato e costretto tutti loro ad uscire dalle mura della città." 7

Anche durante le persecuzioni, torture ed interrogatori che i Templari subirono nel 1307 su mandato del re Filippo IV di Francia, il nome Bafometto fu menzionato più volte. Mentre alcuni Templari ne negarono l’esistenza, altri lo descrissero come una testa mozzata, oppure un gatto, o una testa con tre facce.
Mentre i libri finalizzati al consumo di massa spesso negano ogni legame tra i Cavalieri Templari e il Bafometto, sostenendo che si trattasse di un’invenzione della Chiesa per demonizzare i Templari, quasi tutti i più accreditati autori di occultismo (che scrivono libri destinati agli iniziati) riconoscono la connessione. Infatti, l’idolo è spesso definito come "il Bafometto dei Templari."

"E’ vero che i Templari adorassero Bafometto? Che offrissero un saluto vergognoso alle natiche della capra di Mendes? Ma cos’era in realtà tale potente associazione segreta giudicata pericolosa per la Chiesa e lo Stato, e dunque distrutta in maniera inaudita? Non bisogna giudicare alla leggera; essi si resero colpevoli di un grande crimine: esposero a occhi profani il santuario dell’antica iniziazione. Condivisero i frutti dell’albero della conoscenza per dominare il mondo. La sentenza pronunciata contro di loro è più elevata e molto più antica del tribunale papale o regio: "Nel giorno in cui tu te ne ciberai, tu morirai", disse Dio stesso, come leggiamo nel libro della Genesi.
(…)
Sì, siamo del tutto convinti che i Gran Maestri dell’Ordine dei Templari adorassero il Bafometto e che inducessero i loro iniziati ad adorarlo; sì, vi furono e possono tuttora esserci assemblee presiedute da tale figura seduta su un trono e con una torcia fiammeggiante tra le corna. Ma gli adoratori di questo simbolo non considerano, come facciamo noi, che si tratta di una rappresentazione del diavolo: al contrario, per loro è quella del dio Pan, il dio delle nostre scuole moderne di filosofia, il dio della scuola teurgica alessandrina e dei mistici neoplatonici, il dio di Lamartine e Victor Cousin, il Dio di Spinoza e Platone, il dio delle scuole gnostiche primitive; il Cristo del sacerdozio dissidente. Questa ultima qualifica, attribuita alla capra della Magia Nera, non stupirà gli studenti di religioni antiche che conoscono le fasi del simbolismo e della dottrina nelle loro varie trasformazioni, siano essi in India, in Egitto o Giudea." 8

Massoneria
Poco dopo l’uscita dell’illustrazione ad opera di Levi, lo scrittore e giornalista francese Léo Taxil (v. correlati) si rese autore di una serie di opuscoli e libri che denunciavano la massoneria, accusandola di adorare il diavolo. Punto centrale delle sue accuse era proprio il Bafometto, descritto come oggetto di culto del libero muratore.

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Copertina di un opuscolo di Leo Taxil

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Disegno anti-massonico di Abel Clarin de la Rive, 1894.

Nel 1897, dopo aver causato scalpore con le sue rivelazioni sulla Massoneria francese, Taxil convocò una conferenza stampa dove annunciò che molte delle sue rivelazioni fossero invenzioni. 9 Da allora la vicenda fu soprannominata: la bufala di Leo Taxil. Tuttavia non è da escludere che il ripensamento di Taxil possa essere stato ottenuto con la costrizione, al fine di sedare la polemica che coinvolse la Massoneria.
Comunque sia andata, il più probabile collegamento tra Massoneria e Bafometto è di tipo simbolico, in cui l’idolo è solo un’allegoria di concetti esoterici. L’autore massonico Albert Pike sostenne che per la Massoneria il Bafometto non sia un oggetto di culto bensì un simbolo, il cui autentico significato è rivelato solo agli iniziati di alto livello.

"E’ assurdo supporre che uomini di intelletto potessero adorare un idolo mostruoso chiamato Bafometto ispirato dal profeta Maometto. Si trattava di un simbolo creato secoli prima per occultare ciò che era pericoloso confessare, e che ovviamente fu frainteso da coloro che non erano adepti, in una divinità panteistica. I simboli dei saggi diventano sempre gli idoli della moltitudine ignorante. Ciò che i capi dell’Ordine realmente credono e insegnano è presente nei suggerimenti contenuti nei gradi elevati della Massoneria, e nei simboli che solo gli Adepti possono comprendere." 10

Aleister Crowley
L’occultista inglese Aleister Crowley (v. correlati) essendo nato sei mesi dopo la morte di Levi, era convinto di esserne la reincarnazione. Anche per questo motivo Crowley era noto nell’OTO, società segreta di sua fondazione, come ‘Bafometto.’

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Una foto autografata da Crowley con il soprannome di Bafometto

Ecco la spiegazione fornita da Crowley in merito all’etimologia del nome Bafometto. Il brano è tratto dal suo libro del 1929 Le Confessioni di Aleister Crowley:

"Avevo assunto il nome di Bafometto nell’OTO. Per sei anni e più avevo cercato di scoprire il modo corretto di scrivere questo nome. Sapevo che debba avere 8 lettere, che le corrispondenze numeriche e letterali devono essere tali da esprimere il significato del nome in modo da confermare ciò che avevo scoperto nei miei studi, e risolvere i problemi che gli archeologi finora non erano riusciti a risolvere …. Una teoria è che esso rappresenti le parole ???? ??????: il battesimo di saggezza; un altra afferma che sia una corruzione di un titolo che significa Padre Mitra. Inutile aggiungere che il suffisso R supporti quest’ultima teoria. Ho aggiunto la parola, come precisato dalla procedura guidata. Essa ammonta a 729. Tale numero non era mai apparso nei miei lavori cabalistici, quindi significava nulla per me. Esso tuttavia si giustificata in quanto cubo di nove. La parola ?????, il titolo mistico dato da Cristo a Pietro in qualità di pietra angolare della Chiesa, ha il medesimo valore. Finora, il Mago aveva dimostrato grandi qualità! Aveva chiarito il problema etimologico e spiegato il motivo per cui i Templari abbiano dato il nome di Bafometto al loro cosiddetto idolo. Bafometto era Padre Mitra, la pietra cubica che era l’angolo del Tempio." 11

Bafometto è una figura importante nel Thelema, il sistema mistico che Crowley fondò agli inizi del 20° secolo. In una delle sue opere più importanti: Magick, Liber ABA, Libro 4, Crowley descrive Bafometto come un androgino divino:

"Il diavolo non esiste. Si tratta di un falso nome inventato dai Fratelli Neri per implicare un’Unità nella loro ignorante confusione di dispersioni. Un diavolo che possieda l’unità sarebbe un Dio … ‘Il Diavolo’ è storicamente il Dio di tutte le persone che soffrano di antipatie personali … Tale serpente, Satana, non è il nemico dell’uomo ma Colui che ha fatto dei della nostra razza tramite la conoscenza del Bene e il Male; Egli ordinò ‘Conosci te stesso!’ e insegnò l’iniziazione. E’ ‘Il Diavolo’ del Libro di Thot, e il Suo emblema è il Bafometto, l’Androgino che è il geroglifico della perfezione arcana … Egli è dunque Vita e Amore. Ma del resto la sua lettera è ayin, l’occhio, in modo che egli sia luce; e la sua immagine zodiacale è il Capricorno, quella capra che salta, il cui attributo è la Libertà." 12

L’Ecclesia Gnostica Catholica, braccio ecclesiastico dell’Ordo Templi Orientis (OTO), recita durante la sua messa gnostica "E io credo nel Serpente ed il Leone, Mistero del Mistero, nel Suo nome Bafometto." 13 Bafometto è dunque considerato l’unione tra Caos e Babalon, energia maschile e femminile, fallo ed utero.
La Chiesa di Satana
Sebbene non sia tecnicamente una società segreta, la Chiesa di Satana di Anton Lavey rimane un ordine occulto influente. Fondata nel 1966, l’organizzazione ha adottato il Sigillo di Bafometto come emblema ufficiale.

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Il Sigillo di Bafometto, simbolo ufficiale della Chiesa di Satana effigia la Capra di Mendes in un pentacolo rovesciato.

Il Sigillo di Bafometto fu probabilmente ispirato da questa illustrazione di Stanislas de Guaita nella Clef de la Magie Noire (La Chiave della Magia Nera).

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Illustrazione tratta da Clef de la Magie Noire (1897)

Secondo Anton Lavey i Templari adoravano Bafometto in quanto simbolo di Satana. Il Bafometto è presente sull’altare durante tutti i maggiori rituali della Chiesa di Satana.
Ne La Bibbia di Satana Lavey descrive il simbolo di Bafometto:

"Il simbolo del Bafometto fu usato dai Templari per rappresentare Satana. Attraverso i secoli tale simbolo è stato chiamato con molti nomi diversi, tra cui: La Capra di Mendes, La Capra di mille giovani, La Capra nera, La Capra di Giuda e – forse il più appropriato di tutti – Il Capro Espiatorio.

"Il Bafometto rappresenta le Potenze delle Tenebre combinate alla fertilità generativa della capra. Nella sua "pura" forma il pentagramma comprende la figura di un uomo all’interno della stella a cinque punte, con tre punte verso l’alto e due verso il basso – a simboleggiare la natura spirituale dell’uomo. Nel satanismo è utilizzato anche il pentagramma, ma dato che il satanismo rappresenta gli istinti carnali dell’uomo, o l’opposto della natura spirituale, il pentagramma è invertito per ospitare perfettamente la testa del capro – le corna, che rappresentano la dualità, la sfida alla spinta verso l’alto; gli altri tre punti invertiti o la trinità negata. Le figure ebraiche attorno al cerchio esterno del simbolo derivano dagli insegnamenti magici della Cabala e sono la definizione del Leviatano, serpente dell’abisso acquoso identificato con Satana. Tali cifre corrispondono alle cinque punte della stella rovesciata." 14

Insomma
Il Bafometto è una creazione che simboleggia la realizzazione alchemica tramite l’unione di forze opposte. Gli occultisti credono che attraverso la padronanza della forza vitale si sarebbe in grado di produrre la magia e l’illuminazione spirituale. La rappresentazione del Bafometto di Eliphas Levi comprende diversi simboli che alludono all’innalzamento della kundalini – potenza serpentina – che alla fine conduce all’attivazione della ghiandola pineale, o terzo occhio. Quindi da un punto di vista esoterico il Bafometto rappresenta tale processo occulto.
Tuttavia nel corso del tempo il simbolo ha assunto significati diversi da quello esoterico. Attraverso le polemiche il Bafometto è diventato – a seconda del punto di vista – una rappresentazione di tutto ciò che vi sia di buono nell’occultismo o anche di tutto ciò che vi sia di male. E’ infatti l’ultimo ‘capro espiatorio’, il volto visibile della stregoneria, della magia nera e del satanismo. Il fatto che il simbolo sia piuttosto mostruoso e grottesco ha probabilmente contribuito a collocarlo nel suo attuale livello di infamia, così esso non manca mai di scioccare le religioni organizzate ed attirare alcuni di coloro che si ribellino ad esse.
Da quando è entrata a far parte della cultura main-stream l’immagine di Bafometto viene utilizzata come un simbolo che nulla ha a che fare con l’occultismo e il ritualismo. Nei mass media, che hanno legami con le società segrete, la figura del Bafometto appare nei contesti più strani, spesso mostrata ad un pubblico troppo giovane per comprenderne il riferimento occulto. E’ possibile che sia usato nella cultura pop come simbolo del potere delle élite occulte sulle masse ignoranti?
Dopo secoli di miti, bufale, propaganda e disinformazione su entrambi i lati dello spettro, possiamo veramente rispondere alla domanda iniziale posta da questo articolo: Cos’è il Bafometto? È un simbolo di Satana o di illuminazione spirituale? È un simbolo del bene o del male? La risposta si trova all’interno del simbolo stesso: è entrambe le cose. Nella mitologia egizia, Toth Hermes era un potere di mediazione tra il bene e il male, il quale si assicurava che nessuna delle due forze ottenesse una vittoria decisiva sull’altra. Il Bafometto rappresenta la realizzazione di questo compito cosmico su una scala molto ridotta, all’interno di se stessi. Raggiunto il perfetto equilibrio a livello personale, l’iniziato può puntare una mano verso il cielo e l’altra mano verso la terra e pronunciare l’assioma ermetico che riecheggia attraverso i millenni: Come Sopra, Così Sotto.

Fonte: Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito The Vigilant Citizen
Traduzione a cura di Anticorpi.info


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