Spiritualità

Il “Padre Nostro” in aramaico e suo significato esoterico

– Autore: Ciro Scotto

“Il Padre Nostro” è l’unica preghiera a noi pervenuta direttamente dalle parole del Maestro Gesù di Nazareth, in quanto è l’unica riportata anche nei Vangeli.

In questo articolo, oltre ad esplorare il suo significato più esoterico, la ascolteremo anche recitata in aramaico, cioè così come, molto probabilmente, la recitava ed insegnava il Maestro Gesù.

È vivamente consigliato al Lettore di provare a recitarla direttamente in aramaico (se possibile imparandola anche a memoria), poiché si tratta di una lingua sacra dall’enorme “potere vibrazionale”.
In principio era il Verbo” recita il Vangelo di Giovanni, ossia vi era il Logos, la Parola, il Suono Sacro; e l’aramaico utilizza, appunto, dei suoni (cioè delle “vibrazioni”) molto particolari.

Questa preghiera è completa, perché prende in considerazione tutti i Princìpi ed i corpi sottili di cui è costituito l’essere umano: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale, corpo mentale, Manas (Corpo Causale), Buddhi e Atma.
Ogni capoverso si riferisce infatti ad uno di essi.

Precisamente abbiamo il seguente schema:

“Padre Nostro che sei nei Cieli” È semplicemente l’introduzione, l’appello al nostro Padre Celeste

La Preghiera si richiama subito ai tre Princìpi Superiori che compongono il nostro vero essere interiore e che sono in relazione con le Tre Persone della Santissima Trinità:

“Sia santificato il Tuo Nome” Il Nome è la Vibrazione del Signore, lo Spirito Santo, ed è in relazione col nostro Manas (Corpo Causale)
“Venga il Tuo Regno” Il Regno è il Figlio, il Cristo, che corrisponde al nostro Buddhi
“Sia fatta la Tua Volontà” La Volontà è il Padre, e dunque il nostro Atma
“Come in Cielo, così in Terra” È il famoso principio ermetico del “Come in alto (dentro), così in basso (fuori)” della Tavolta Smeragdina di Ermete Trismegisto (Thot)

Ora, dunque, la preghiera dai tre Princìpi Superiori o “Ternario” passa specularmente (invertendo) ai quattro corpi inferiori della personalità o “quaternario”:

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano” Si riferisce al corpo fisico
“E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori” Ci si richiama qui al corpo eterico, perché i “debiti” karmici della presente vita terrena vengono iscritti in esso, essendo tale corpo la vera sede della memoria fisica
“E non ci indurre in tentazione” Le tentazioni riguardano il corpo astrale o corpo emozionale, detto infatti anche corpo del desiderio
“Ma liberaci dal Male” Il male si insidia principalmente a partire dai pensieri, cioè nella mente, e quindi questo verso è riferito al corpo mentale (inferiore)… ossia, se vogliamo dirla “alla Steiner”, al nostro “Io”


[Nota: Bisogna però precisare che nel termine “Io” Steiner faceva confluire sia la parte più bassa del Corpo Mentale Superiore (o Causale) che quella più alta del corpo mentale inferiore]

“Amen” Si tratta della chiusura della preghiera. “Amen” significa “Così sia”, ed ha la stessa radice e significato esoterico del mantra Aum / OM / Aumen

Da notare che lo schema invertito prevede il collegamento (fare attenzione ai corrispondenti colori delle righe) tra:
— il Principio più alto (il Padre / Atma) col corpo più basso (corpo fisico);
— poi del Princìpio intermedio (Figlio-Cristo / Buddhi) col corpo intermedio della personalità (corpo eterico);
— e infine del Princìpio più basso (Spirito-Santo / Madre / Manas) col corpo più alto della personalità (corpo astrale).

Dove l’Io o Mente o corpo mentale (inferiore) fa da spartiacque, da specchio riflettente (invertente) tra i Princìpi e i rispettivi corpi della personalità.

Una volta compresa la potenza e il significato più esoterico della più perfetta preghiera cristiana, non ci resta che fornire al Lettore tutte le “istruzioni” su come imparare a pronunciarla e recitarla anche in aramaico.

“Padre Nostro” – Testo Aramaico

Clicca qui per ascoltarlo/scaricarlo in formato mp3

“Padre Nostro” in aramaico orientale (si legge da destra verso sinistra) con trascrizione/traslitterazione
Trascrizione/traslitterazione del testo con traduzione parola per parola

 

Accompagnandosi con l’ascolto del brano audio qui sopra fornito, è finalmente possibile per il Lettore provare a recitare la preghiera direttamente in aramaico, aiutandosi anche con la seguente traslitterazione, pensata ed adattata al meglio per una persona di lingua italiana:

Abùn d’bàh’shmàyah (Padre Nostro che sei nei Cieli)

Nech’ tha’dhà sh’smàh (Sia santificato il Tuo Nome)
Titèl’ malkhutàh (Venga il Tuo Regno)
Nèhweh zebianàh (Sia fatta la Tua Volontà)

Aikana d’bàh’shmàya af’ ba’hara (Come in Cielo, così in Terra)

Hab’lan llahkhmah desunkana nihà’umana (Dacci oggi il nostro pane quotidiano)
Wash’buch’lan auh’bain’ (e rimetti a noi i nostri debiti)
Aikana dhaf’ kh’nanh sbach’n’ le’haih’bain’ (così come noi li rimettiamo ai nostri debitori)
Ula’ talàn ‘llen’siuna (e non ci indurre in tentazione)
Elah ‘pazzàn’ ‘men bisha (ma liberaci dal Male)

Amèn (Amen)

(Traslitterazione a cura di Ciro Scotto)

Nota: A livello della cosiddetta “Cabala Universale”, è davvero istruttivo ed illuminante notare come la parola “male” in aramaico si pronunci “bisha” che foneticamente ricorda l’italiano “biscia” (un serpente): vi è quindi un implicito riferimento e collegamento al “serpente” della Genesi.
In effetti, si è qui preferito concepire il termine “Male” (scritto appositamente con la maiuscola) come un sostantivo personificato nella figura del Serpente/Diavolo. 

– Autore: Ciro Scotto

 

 

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Un commento

  1. In lingua originale è maligno, non male. E si riferisce appunto al diavolo… Purtroppo la traduzione in italiano non è sempre perfetta…

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