Spiritualità

La coscienza e il voto

di Salvatore Brizzi

“Quale governo, si domanda, è il migliore?
Quello che ci insegna a governarci da noi.”

Johann Wolfgang Goethe, Detti sparsi

“La democrazia è un sistema che ci garantisce che non siamo mai governati meglio di quanto ci meritiamo.”

Gorge Bernard Shaw, drammaturgo saggista

Cosa pensa il terrestre medio quando va a votare? Con quale qualità lo fa? In quale stato di coscienza si trova mentre si accinge a compiere lo scellerato gesto?
Di norma vota nell’infantile speranza che venga eletto qualcuno capace di contribuire a migliorare le sue condizioni materiali. Succede allora, per una strana Legge dello Spirito – l’ormai famosa Legge di Risonanza, tanto sottile quanto ironica – che vengano elette persone preoccupate unicamente di migliorare le proprie condizioni materiali, cioè persone che si trovano sulla stessa frequenza vibratoria delle masse che le hanno votate, che esprimono il loro stesso livello qualitativo e che fanno loro da “specchio”.

Se invece, per assurdo, il terricolo in questione andasse a votare con l’amore per il prossimo nel Cuore, esprimendo l’intento di migliorare le condizioni dell’umanità e lo stato ambientale del pianeta, senza preoccuparsi del suo stipendio o delle tasse troppo alte da pagare, allora avremmo comunque un governo formato da persone che ci rispecchiano… ma in questo caso sarebbero individui che amano sinceramente il proprio popolo e sono sensibili ai problemi del globo terrestre.

Chi ci governa ci rispecchia. Se votiamo per ragioni egoistiche saremo governati da individui egoisti. Paradossalmente, se andiamo a votare in maniera altruistica, senza alcuna preoccupazione per la nostra situazione personale o per quella della nostra classe sociale, saremo governati da qualcuno che non sarà preoccupato per la sua situazione personale o per quella del suo partito… e si prenderà cura di noi anziché dei suoi interessi personali o degli interessi del partito.

Invece il terricolo, nella solitudine della cabina elettorale, con fare rabdomantico ascolta le vibrazioni della sua matita mentre la fa scorrere su e giù sopra la scheda elettorale, ossessionato dall’idea di dover scoprire il candidato che gli farà pagare meno tasse o gli assicurerà una pensione decente. Ma questo atteggiamento farà sì che verrà eletto qualcuno ossessionato dallo stesso genere di idee: guadagnare il più possibile, assicurandosi una faraonica pensione parlamentare, per di più ricavando i soldi dalle tasche degli stessi terricoli che lo hanno votato.
E questo è proprio ciò che karmicamente l’elettore si è meritato, essendo anche quella del karma una legge implacabile.

Come è possibile che sociologi, psicologi, filosofi e politologi non si siano accorti di queste elementari leggi psicologiche? Di cosa si occupano? Cosa stanno studiando? È possibile che siano tutti impegnati a tenere a bada manualmente la propria esasperata genitalità?

Se ogni cittadino vota come sindaco della sua città il candidato che gli ha promesso un trattamento di favore a elezione avvenuta, il risultato inevitabile sarà l’elezione di una persona che è già in partenza corrotta, in quanto occuperà quella posizione in virtù di un maggior numero di benefici promessi e favori concessi rispetto a quanto hanno saputo promettere e concedere i suoi avversari. Chiunque verrà eletto, i cittadini si ritroveranno in ogni caso con un sindaco impegnato per la maggior parte del tempo a mantenere le sue promesse, ma non quelle elettorali, bensì le promesse fatte ai privati, alle aziende e alle banche, che in cambio di futuri benefici e concessioni lo hanno aiutato sia economicamente che in termini di voti. Le sue iniziative e i suoi interventi pubblici favoriranno chi lo ha aiutato nell’ascesa al potere. Come potrà allora agire per il Bene Comune un sindaco del genere? E di chi è la colpa per questo stato di cose? Del sindaco o degli elettori? Ricordiamoci che il sindaco è sempre il “primo cittadino”, ciò significa che non può non rappresentare il livello di coscienza medio degli abitanti della sua città!

Quale spirito vi sospinge al momento del voto?
Se votate per il vostro vantaggio sarà eletto qualcuno che baderà al suo vantaggio. Se votate per la vostra famiglia sarà eletto qualcuno che si occuperà della sua famiglia. Se votate per il partito sarà eletto qualcuno che impiegherà le sue energie per il benessere del partito. Se votate per la vostra nazione, governati da un moto d’amore patriottico, magari sapendo che questo andrà a scapito dei vostri interessi personali… allora… udite udite… sarà eletto qualcuno che lavorerà per la nazione anche se questo dovesse andare a scapito dei suoi interessi personali!

È un discorso talmente ovvio che nel proporvelo mi sembra quasi di offendere la vostra intelligenza. Sociologi e politologi in ascolto, sono sicuro che vi siete accorti di come funziona questa semplice Legge già da molto tempo, ma eravate troppo timidi per parlarne pubblicamente. Ebbene, adesso che ne ho parlato io per primo potete farvi sotto anche voi, copiare questo articolo, fingere di esserne gli autori e fare la vostra porca figura con i colleghi intellettuali con i quali condividete quel buco nero idiotico che in Italia passa sotto il nome di “cultura”.

Quando ho divulgato la notizia che mi sarei candidato per il 15 Maggio come consigliere comunale a Milano con il Partito Italia Nuova, è stato per me divertente e istruttivo osservare le reazioni scomposte di alcuni terricoli (che, per fortuna, restano comunque una ristretta minoranza nel numero dei feedback ricevuti):

“Brizzi, io ti stimo, ma non ti voto perché con questo nuovo regime finanziario la mia azienda per guadagnare dovrebbe avere più dipendenti con stipendi elevati, altrimenti ci perdo…”
“È bello che vengano pagati gli stipendi al lordo invece che al netto, e lo Stato chiede solo un fisso di 3000 euro all’anno di tasse, ma io ho tre figli, se devo pagare 3000 euro all’anno anche per ognuno di loro non mi conviene… mi spiace ma non posso votarvi.”
“La pensione uguale per tutti a 1000 euro è una bella cosa, perché il 70% delle pensioni attuali è meno di 560 euro al mese, ma chi già oggi prende una pensione più alta rischia di perderci se non è capace di investire bene i soldi che gli vengono dati in più nello stipendio… quindi preferisco non votarvi.”

Come si può evincere da questi esempi… non tutti i commenti erano orientati verso una critica filosofica al nuovo sistema di governo proposto dal Partito Italia Nuova. Molte persone hanno saltato a pie’ pari la proposta di una nuova Costituzione e non hanno commentato il nuovo organigramma dei poteri dello Stato, ma si sono concentrate esclusivamente sull’aspetto economico e, calcolatrice alla mano, hanno cercato di capire se a loro, alla loro famiglia, al loro negozio o alla loro azienda conviene o meno il nuovo sistema di tassazione.

Come far capire a questi ipocerebrati che, se restano concentrati sui loro bisogni personali, continueranno a farsi intortare da politici che promettono loro di soddisfare tali bisogni… mentre vanno al governo solo per soddisfare i propri? Non a caso tutte le campagne elettorali sono imperniate sulla deresponsabilizzazione del cittadino: “Votaci… e ci occuperemo noi della tua sicurezza. Votaci… e ti troveremo noi il lavoro. Votaci… e ti faremo pagare meno tasse. Votaci… e penseremo noi a tutto.”
Lo Stato papà che si occupa del cittadino bambino. Uno Stato che vuole un cittadino perennemente infantile… un cittadino che si lamenta sempre della situazione senza prendere mai su di sé la propria croce… perché chi si lamenta voterà ancora alle prossime elezioni.

Il Partito Italia Nuova compie un atto che responsabilizza il cittadino, trattandolo come individuo pensante e non più come numero: gli mette in mano il suo stipendio lordo. È un vantaggio o uno svantaggio? Dipende! Se sei sveglio è un grosso vantaggio, perché quei soldi li investi tu come meglio credi (e poche centinaia di euro al mese possono diventare una fortuna), ma se hai il cervello attorcigliato come un “nastro di Moebius” ti ritroverai più povero di prima.
La colpa non è dello Stato, perché la tua realtà di Ricchezza te la puoi creare solo tu!

Per una presentazione sintetica delle idee del partito vai a questo mio post.
Un abbraccio a tutti

“Quale governo, si domanda, è il migliore?
Quello che ci insegna a governarci da noi.”

Johann Wolfgang Goethe, Detti sparsi

“C’è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, e questa è un’idea il cui momento è ormai giunto.”

Victor Hugo, drammaturgo

di Salvatore Brizzi

Fonte: salvatorebrizzi.com

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