Spiritualità

Ilico, psichico e pneumatico. Lucifero, il salvatore gemello. Noi siamo i portatori di “luce”

di Rocco Bruno


Cap. 102 Gesù proseguì il discorso dicendo ai suoi discepoli: – Quando sarò andato alla luce, annunziate a tutto il mondo, dite loro (agli abitanti): giorno e notte non desistete dal cercare, non arrestatevi, fino a tanto che abbiate trovato i misteri del regno della luce che vi purificheranno, vi renderanno luce pura, e vi guideranno al regno della luce. Dite loro: rinunziate a tutto il mondo, a tutta la materia che è in esso, a tutte le sue sollecitazioni, a tutti i suoi peccati, in una parola, a tutti i rapporti con esso, affinché siate degni dei misteri della luce, e possiate sfuggire a tutti i castighi che si trovano nei giudizi.

Un passo estratto da Pistis Sophia totalmente illuminante per chi sa capire e ha quella libertà intellettuale utile a tradurre quanto espresso da queste poche parole. Quella libertà che non ci fa sempre classificare tutto con scetticismo polemico. Come sempre è evidenziato da tutti i vangeli, queste parole sono per tutti, ma non tutti vogliono intenderle, per questo è scritto chi ha orecchie per intendere intenda. Ma veniamo a quanto espresso.

 

 "Dite loro: rinunziate a tutto il mondo, a tutta la materia che è in esso, …" – la “materia” di cui si parla qui è la cristallizzazione dell’energia ed a questa condizione di “densità” si aggiungono i risultati di una vita condotta nella non conoscenza alimentando esclusivamente gli “istinti”, il “peccato” è mancare l’obbiettivo che è la “conoscenza”. L’essere “degni dei misteri della luce” è un espressione per dire che è necessario assumere un atteggiamento di distacco nei confronti della vita. Questo ci metterà al riparo e ci permetterà di sfuggire a tutti i “castighi” che altro non sono che le conseguenze dell’aver alimentato solo i bisogni della materia o animale.

I “castighi” di cui si parla qui non sono inflitti da qualcuno, ma sono l’effetto collaterale, sono la conseguenza del fatto che non siamo stati capaci di manifestare la nostra vera “intenzione”, di aver speso la vita dietro a cosa che non hanno nessuna utilità ai fini della “coscienza”. Essendoci appesantiti nelle cose del mondo ci troveremo a non riuscire ad elevarci nei piani esistenziale, l’elemento di questa elevazione è la “coscienza” stessa. Purificando la nostra mente dai concetti, dalle credenze, dai sistemi di controllo impressi sin dalla più tenera età, questo ci permette di far emergere quel potenziale, che è nello Spirito in noi, e che è ciò che ci permette di “capire”.

Diventare luce pura significa realizzare un centro di “gravità” nella “coscienza” di modo da resistere agli urti del trapasso. Nessun di noi privato della luce può realmente rendersi conto di ciò che è e di quali sono i suoi processi di “evoluzione” od “involuzione”. La natura della creazione potrebbe essere proprio questa: non è realizzare cose nel mondo che lasciano il tempo che trovano, ma realizzare qualcosa in noi in grado di resistere alla morte. Il regno della luce è la piena “consapevolezza” e per essere raggiunto ci si deve prima sporcare, e successivamente, ripulire, è questo ciclo che ci permette di avere “coscienza” di cosa sia il “bene” ed il “male”, ecco perché Adamo si è nutrito del frutto proibito.

L’anima purificata sa come e cosa fare, l’uomo prigioniero delle sue abitudini, e di ciò che possiede, è destinato a vagare per molto tempo nel mondo dei morti sino a quando anche lì non sarà in grado di realizzare “qualcosa” che lo inizi a svegliare. Questa cosa noi la sperimentiamo tutte le notti quando andiamo a dormire, viviamo sogni per quanto vividi dove riproponiamo tutte le nostre “abitudini”, tutte le pulsioni di un animale che si è sviluppato senza dominio, senza un dedicato e particolare tipo di “educazione”. Questi sono i “misteri della luce”, la luce è la coscienza, sono i misteri di come costruire una “Coscienza”, un'integrità morale e spirituale perfetta. Per questa ragione lo gnostico divide l’umanità in 3 parti, a ciascuna della quali il mondo apparirà in modo differente. Questo è dovuto a come tenderà a sentire e percepire il “reale” e le circostanze che gli occorrono nella vita.

Gli Ilici, (dal greco hyle, materia), in grado di percepire soltanto le evidenze concrete, materiali; gli psichichi (da psykhe, anima) in perenne tensione o attrito, “mente” e “cuore”, tra ciò che percepiscono concretamente e la sensazione di sentire che c’è molto di più di quella percezione. E’ la struttura interna dell’uomo che si manifesta in questo modo per dare l’opportunità grazie a questo attrito, al dominio delle proprie passioni, la pratica e lo studio costante, di giungere a percepire un mondo più sottile. I pneumatici (da pneuma, spirito) in  grado di percepire senza sforzo, in stato di calma, questa ulteriore espressione della realtà e per questa ragione si manifestano nel mondo liberi dai vincoli di qualsivoglia regola o legge o autorità dipendente dall’uomo, liberi dal giudizio, liberi dai condizionamenti, liberi dal bisogno di “attenzioni” o considerazione. Per questa ragione l’invito a liberarsi dai condizionamenti che ci fanno aumentare la materia di cui siamo fatti, e la necessità di incontrare quei misteri, ovvero, quella conoscenza utile ad insegnarci a dominare le passioni umani, il dominio della natura inferiore per la fioritura di quella superiore.

E’ importante però intendere che queste parti sono presenti contemporaneamente in ogni singolo individuo, sicuramente in misure differenti e più o meno assopite, dato che in noi la “coscienza” non è sempre la stessa. La “coscienza” in noi non è stabile ed è suscettibile delle oscillazioni delle passioni umane o dell’animale, dalla sua reattività e dal livello di servilismo nei confronti dl mondo e dei suoi sistemi. Il Sé, l’essenza è la parte astratta, pneumatica, sottile e quindi spirituale, la componente psichica è quella parte di intelletto ed emotività in perenne tensione, la componente ilica è la materia dalla quale è importante imparare a staccarsi, e da cui sempre, al contempo, dipende il nostro rapporto con la realtà del mondo. Ciò che determina pertanto le 3 categorie è la “misura” con cui ognuna di questa parti riesce a manifestarsi o si manifesta in un individuo.

Pertanto l’equivoco diffuso di farci credere che esisterebbero degli eletti nel mondo o prescelti e altri destinati a niente è del tutto infondato, dato che tutti indistintamente disporrebbero, almeno in potenza, di queste 3 componenti in quanto umani. Componenti distribuite e manifeste in misure diverse a secondo dell’efficacia di un lavoro realmente svolto e della “forma” assorbita e fissata nei primi anni d’età. Essendo la parte spirituale,pneuma, del tutto astratta e non quantificabile, sarà solo il grado di libertà acquisito da un individuo a permetterne la manifestazione nella sua “presenza”. Il corpo umano nel quale tutto questo è ospitato è fatto della stessa materia del pianeta ed esiste un legame indissolubile con esso. 

Solo la "luce", inteso come la "coscienza" che portiamo dentro può aiutarci a districarci ed uscire dalla matassa della visione materialista e positivista alla quale siamo stati abituati e "formati" e che ci tramuta in esseri bestiali. Lucifero è quella "luce" e noi siamo i portatori di "luce", ovvero i portatori della "coscienza" ed è proprio questo che ci distingue dagli altri animali. Lucifero sei tu, Lucifero siamo tutti noi. Cristo è la fonte, è il tesoro della luce, lì dove la "luce" sta, non è un luogo ma un deposito, una condizione, una vibrazione, uno stato d'essere che può essere sperimentato grazie alla "luce" che portiamo dentro, ovvero a questa particolarità che ci distingue dagli altri animali di renderci conto. In questo senso Lucifero è quella luce che portiamo dentro (Lucifero dal latino: lux ferre, ovvero il “portatore di luce”) ed allo stesso tempo Baphomet ovvero il caprone o l'animale: la "luce" è la particolarità che è capace di redimerci facendoci vincere le nostre pulsioni animalesche, la tensione psichica, attraverso l'espressione, attraverso l'esperienza del "capire". Baphomet è la tentazione a tramutarci in "bestie" ad abbassarci alla condizione di rozzi o ilici. Lucifero non è Satana. Satana è il signore di questo mondo, è la materia di cui ci rivestiamo. Ma questa è ancora un'altra storia. 

 

di Rocco Bruno

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Fonte: http://matrixunaparabolamoderna.blogspot.it/

 

 

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