Spiritualità

Il curriculum del disonore

di Salvatore Brizzi

Non insegnate ai vostri figli come si compila un curriculum.
Il condottiero non cerca lavoro, lo crea.
I giovani d’oggi vengono istruiti a essere schiavi, dipendenti, mendicanti… non leader. La scuola secondaria e quella universitaria non sono scuole di leader, bensì di servi. Nel mio libro+dvd ALCHIMIA CONTEMPORANEA faccio un’importante distinzione fra IMPRENDITORE e DIPENDENTE, perché si tratta di due livelli di coscienza ben precisi, di due atteggiamenti verso la vita, due modi di percepire il mondo. Ebbene, le scuole pubbliche danno per scontato che tu un giorno voglia diventare un dipendente, con lo stipendio sicuro, la pensione e, soprattutto, senza responsabilità.

Dopo l’università – fucina di DIPENDENTI psicologici – un giovane trascorre la sua vita a mendicare lavoro da qualcuno. Non avendo un SOGNO in cui credere, è destinato a seguire chi ce l’ha. Prima proverà l’ansia del dover trovare lavoro, del dover piacere a un selezionatore del personale, poi la paura di perderlo, di non piacere più all’azienda per cui lavora. Gli verrà insegnato a scrivere correttamente un curriculum, come una puttana che si trucca per piacere al suo cliente. Non insegnate ai vostri figli come scrivere un curriculum – non calpestate fino a tal punto la loro dignità – piuttosto insegnate loro a inseguire un SOGNO, a provare PASSIONE per qualcosa. Insegnate loro a creare il nuovo, anziché farsi assumere in un’azienda creata da qualcun altro.
Saper scrivere il proprio curriculum significa specializzarsi nell’arte della prostituzione.
Prostituirsi nel mondo del lavoro è divenuto la norma. Nessuno si scandalizza più del fatto che i giovani non abbiano SOGNI e il loro scopo sia trovare un lavoro – e uno vale l’altro, come i clienti per le puttane – purché fornisca loro dei soldi da spendere il sabato sera, o nelle vacanze estive. Mi va anche bene fare un lavoro dove non c’è creatività, non c’è fantasia, non c’è soddisfazione per il risultato ottenuto… purché a fine mese abbia lo stipendio sicuro, possa mantenere la famiglia e pagare il mutuo! Questa è la psicologia del dipendente. E non c’entra quanto uno guadagna o quale sia la sua posizione gerarchica, perché ci sono anche ministri, manager e amministratori delegati con una psicologia da dipendenti!
Dall’altra parte ci sono operai e segretarie con una psicologia da imprenditori, ma sono persone che a breve termine lasceranno il loro posto di lavoro per realizzare un SOGNO, per gettarsi nel mondo, per essere seguiti anziché continuare a seguire.

Salvatore Brizzi

Fonte: http://www.salvatorebrizzi.com/

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