Spiritualità

L’Energia Sessuale come strumento per l’ascesi

di Giuseppe Curvati

Sommario

  • Premesse
  • Le vie per liberare l’anima dalla forza sessuale
  • Prima modalità
  • Seconda modalità
  • Cos’è la Kundalini?
  • Prerequisiti essenziali prima di risvegliare il Kundalini
  • Ma qual è la natura più profonda di Kundalini?
  • Riferimenti bibliografici

“Quando i due saranno uno e l’esterno sarà come l’interno e il maschile e il femminile riuniti non saranno più né maschio né femmina.” (San Clemente Romano).


Premesse

Il fulcro per muovere la leva della totale deificazione è la sessualità. Si trovano sull’argomento riferimenti anche nelle sacre scritture:

"I figli di questo secolo sposano e sono sposati, ma quelli che invece saranno giudicati degni d’aver parte al secolo avvenire e di risorgere dai morti, non sposano e non sono sposati, perché neppure possono più morire, giacché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione" (Luca, 20:34-36). Ciò significa che il sesso, come atto fisico non esisterà in eterno. Del resto, le profezie e la logica scientifica prevedono l’inabitabilità del nostro pianeta quando in futuro muteranno le sue condizioni bio-geologiche e gli uomini, evolutisi collettivamente, non avranno più un corpo fisico, ma vivranno nella dimensione eterica e, quindi, non genereranno più .

È anche significativo il detto riportato da San Clemente Romano: "Il Signore, interrogato su quando sarebbe venuto il Regno di Dio, rispose: quando i due saranno uno e l’esterno sarà come l’interno e il maschile e il femminile riuniti non saranno più né maschio né femmina". Max Heindel (1), sul punto, evidenzia che la piena realizzazione della androginia spirituale si verifica divenendo adepti. Pertanto il piano divino di riunione delle "creature umane" al Padre non potrà realizzarsi se prima l’umanità non passerà da un tipo di erotismo inferiore, animalesco e decaduto, a un tipo di sessualità superiore, conquistata con uno sforzo ascetico personale.

Comunque, la quasi totalità degli uomini ha attualmente un livello di evoluzione talmente basso che soltanto una esigua minoranza riesce ad accedere ad un sentiero spirituale. Una delle maggiori cause ne è il fatto che gli uomini usano l’istinto sessuale (impulso che spinge l’uomo e la donna a integrarsi l’un l’altra) esclusivamente per realizzare l’intento di porre in essere l’atto sessuale fisico in sè, inclinando verso la concupiscenza.

Se, da un lato, l’impulso sessuale è l’eco dell’amore creativo di Dio, la concupiscenza è l’uso dell’’istinto sessuale in una sola ed unica direzione (l’atto materiale sessuale) attuato in modo tale da assorbire tutta l’attenzione dell’individuo, la sua immaginazione, la sua volontà, la sua emotività verso il gesto materiale dell’atto stesso. Questa tendenza ha una forza che fa precipitare i corpi con velocità accelerata verso il godimento e lo sfogo fisiologico che distolgono dal sentiero che conduce a Dio.

L’istinto sessuale, invece, può e deve essere usato in conformità al piano creativo divino sforzandoci di riportarlo ad un alto livello, quello della prima creazione. Siamo sulla terra per diventare i perfetti, gli Iniziati alla Conoscenza integrale dei puri di cuore.

L’uomo, quindi, ha la facoltà di stabilire verso quale direzione orientare il proprio istinto sessuale (se verso l’alto o verso il basso) indirizzando la sua volontà ed adottando uno stile di vita consono alla direzione intrapresa (anche se spesso egli è inconsapevole delle conseguenze delle proprie scelte) .

La vita si svolge nell’alterno giuoco di due poli attrattivi: Dio e l’istinto sessuale materiale. L’individuo si sviluppa subendo gli influssi, da una parte, dell’istinto imperioso dell’erotismo materiale, e, dall’altra, del richiamo continuo, conscio o inconscio, alla vita dello spirito. Il corpo domanda di essere appagato, ma è anche lo strumento al servizio dell’Io che ha sete perenne di Cielo.

Nell’orientare le sue scelte verso un uso materiale dell’energia sessuale l’uomo, tra l’altro, si dimostra sordo anche alle informazioni che gli pervengono dalla medicina ufficiale, la quale osserva in chi abusa dell’eros: depressione del sistema nervoso, cuore affaticato, diminuzione della memoria, degradazione della volontà, alterazione del carattere, disgusto della vita.

Quando l’individuo vive solo per soddisfare la sua animalità, si logora, invecchia prima del tempo, e ciò contribuisce a spegnere la vita interiore ed ad allontanare da Dio. Il logoramento nei soggetti già gracili, anemici e malaticci, comporta la distruzione organica precoce. Chi abusa dell’energia sessuale viola il proprio corpo e trasgredisce ad un principio che, secondo Paolo di Tarso, domina tutto: il corpo dell’uomo è il tempio dello Spirito di Dio e quindi va rispettato come tale.

Sul punto, le sacre scritture osservano: "Non sapete voi che siete tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se qualcuno violerà il tempio di Dio, Egli lo sperderà, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo" (I° Corinzi, 3:16-17).

Esaminando invece, il caso di chi si astiene dalla materiale attività sessuale, l’esperienza delle religioni ha dimostrato, con inconfutabile certezza, che l’esclusione dell’attività sessuale per scopi ascetici non produce danni alla salute psichica e fisica, ed anzi, praticata con criterio, aumenta la resistenza fisica, la longevità, il rendimento mentale e concorre anche allo sviluppo spirituale.

Tutte le scuole spirituali, in particolare, evidenziano la esistenza di tappe nell’evoluzione spirituale chiamate iniziazioni. Tutte le Iniziazioni presuppongono, nel candidato che si predispone al rito, un periodo di castità e di meditazione per far rifluire al cervello la sua energia vitale sessuale. Questa, trasformandosi in forza psichica, rende facile il risveglio dei poteri latenti, quali la chiaroveggenza, la taumaturgia, la telepatia, la chiaroudienza, l’intuizione. L’energia trattenuta, giova ripeterlo, aumenta la qualità della vita, in quanto, tra l’altro, fortifica le cellule cerebrali e il sistema nervoso, accresce la memoria, tonifica i muscoli e gli organi, conferisce ottimismo e gioia di vivere.

E’ chiaro che, per chi è agli inizi della vita spirituale, la lotta contro la concupiscenza assume un carattere di particolare aggressività, specialmente per chi tenta la via del Sentiero dopo un’esistenza di disordine, di errori, di abitudini erotiche o, all’opposto, vissuta in forzata castità per timidezza o paure varie.

Colui che ha la forza di perseverare e di non arrendersi ai primi tentativi andati a vuoto, grazie ad una attenzione prolungata su Dio, a cui consegue un’affluenza di tutte le forze verso il Suo Regno, comincia ad avvertire automaticamente l’esigenza di mantenersi casto con periodicità o continuità.

Quando l’occhio del cuore riesce a mantenersi fisso nella Luce divina, l’anima si fa sempre più somigliante e ad immagine di Dio, e quando il corpo vive soltanto per lo spirito si fa somigliante a quest’ultimo e segue le sorti della deificazione, si trasmuta. Del resto, l’attenzione, la concentrazione e la meditazione non possono effettuarsi su due obiettivi contemporaneamente, come non è possibile guardare due cose diametralmente opposte nello stesso istante: l’una esclude l’altra. Guardare il Padre significa distogliere la nostra attenzione dalle tre tormentose e ossessive preoccupazioni personali: la salute, il denaro e il sesso.

La castità appartiene alla virtù morale cardinale della temperanza. Essa corrisponde ad una delle maggiori beatitudini: "Beati i puri di cuore perché vedranno Iddio" (Matteo, 5:8). La castità per scopi religiosi e iniziatici implica due elementi:

  1. il distacco soprannaturale dai piaceri della carne;
  2. la consacrazione del nostro corpo a Dio, affinché esso sia il docile strumento dell’opera della nostra evoluzione spirituale.

Si tenga in considerazione, comunque, che l’astinenza sessuale può essere di grande beneficio solo quando vi è un trasporto psichico verso un ideale di scienza, arte e religiosità superiore. La castità senza l’intensa vita mistica e iniziatica è inutile sacrificio. La continenza e la castità senza l’ideale quale valvola di scarico conducono l’individuo ad ammalarsi.

Un fiume in corsa verso il mare può essere frenato dalla diga, accumulando il suo gigantesco potenziale idrico nel bacino, a patto di far defluire le acque al momento giusto nei canali d’irrigazione. Diversamente, sarebbe la fatale inondazione, lo straripamento delle acque, la rottura degli argini e la rovina.

Per l’individuo impreparato l’astinenza, come l’uso animalesco di tale forza, produce depressione psichica, stato di angoscia, psiconevrosi gravi o leggere, slittamento nelle perversioni, e talora lo sfociare nel crimine e nelle malattie psicosomatiche. Dalla continenza, la persona ordinaria può trovarsi nella situazione opposta, che è l’uso esagerato e disordinato dei genitali, il concentramento del pensiero nelle azioni erotiche, negli oggetti dell’erotismo, e quindi nello stato ipersessuale. Se poi tentasse il cammino, e forzasse con la pratica della concentrazione prolungata il risveglio di Kundalini, andrebbe verso la follia e la degenerazione.

Le vie per liberare l’anima dalla forza sessuale

La liberazione, il disincaglio dell’anima dalla morsa della forza sessuale intesa come istinto che trascina verso il piacere materiale dei sensi, è un lavoro che si può sviluppare con due diverse modalità.

Prima modalità

Si attua individualmente, da soli, normalmente in una serie di vite successive, immettendosi in un cammino di lunga purificazione morale, sforzandosi di praticare la continenza e la castità e sostenendo tale lavoro con la preghiera; sforzandosi di affievolire l’attaccamento passionale e sensuale; cercando di spegnere la sete di vivere nell’appagamento del desiderio sessuale e di procreare figli; qualora comunque si abbia figli, li si deve guidare con carità e distacco verso l’Ascesi.

Tutto questo fino a far rarefare l’attrazione fra l’anima e la forza sessuale tipica delle fasi di abbrutimento morale, da sentire con stabilità l’influsso divino e la relativa illuminazione. Questa via, volendo, si può anche percorrere con la cooperazione di una persona di sesso diverso. E’ la cosiddetta "Via Lunga".

In pratica è un sentiero percorso lentamente in quanto chi si è immesso in esso non trova la forza di adottare soluzioni radicali . Si tratta di persone che, pur sentendo forte lo stimolo spirituale e pur tendendo ad atti di rinuncia, sono ancora attaccate ad alcune tendenze materiali quali, ad esempio, il nutrirsi senza pregiudicare il palato ed il procreare figli.

Tuttavia anche in questi casi può attivarsi un progresso spirituale, seppur lento, quando il cibarsi od il compimento di atti sessuali avvengono in modo "spirituale", cioè sono atti compiuti non per conseguire un godimento materiale in sé, ma per realizzare il piano divino (e quindi, con riferimento al cibarsi, quando l’atto viene compiuto con lo scopo di nutrirsi – essendo il nutrimento essenziale per la propria sopravvivenza e, quindi, per la propria evoluzione – e, con riferimento al compimento di atti sessuali, quando l’atto viene compiuto con lo scopo di permettere ad altri Ego di incarnarsi e di fare esperienze e, quindi , per dare loro la possibilità di evolversi).

Quanto all’atto sessuale, in particolare, giova ripeterlo, si tratta di un atto "casto" se viene consumato in purezza di cuore e di elevazione a Dio. La sessualità è peccato quando all’Amore verso Dio si antepone lo smarrimento nel piacere sensoriale. Se non si resta desti per contemplare e amare Dio anche durante l’atto sessuale, viene a mancare il carattere rituale del rapporto, e si cade nella miseria del peccato.

Occorre quindi concentrarsi nell’istante del rapporto sessuale per non cadere nella voragine dei sensi. Come ha osservato Max Heindel (1), comunque, colui che vuole procedere speditamente nel sentiero dell’evoluzione spirituale ed aspira seriamente a procedere verso i vertici di tale evoluzione deve rinunciare totalmente al compimento di atti sessuali (anche se compiuti con un fine procreativo) e deve restare celibe (o nubile): si tratta di un celibato-nubilato spirituale, nel senso che si può avere di fatto una compagna (od un compagno) che condivida i medesimi principi e che accetta una convivenza in astinenza totale di sesso.

Gli Ego che hanno raggiunto tale ultimo livello di evoluzione procreano, con grande sacrificio, solo per compiere la missione di dare i natali ad alte spiritualità che hanno bisogno di incarnarsi per realizzare grandi opere.

Seconda modalità

È la modalità che permette di svincolare l’anima dalla forza sessuale si attua da soli e consiste nel risveglio del "potere igneoKundalini" mediante l’uso della meditazione. Tale possibilità è data solo a chi, pur non avendo ancora ottenuto il totale controllo del desiderio sessuale, risveglia la "forza ignea" dopo aver conquistato con il conseguimento di una moralità assoluta la pratica delle ascesi e l’esercizio prolungato della castità e della continenza.

Tale modalità richiede competenza, coraggio e una guida, salvo attitudini particolari che permettono di farcela senza aiuto. E’ la cosiddetta "Via Breve", abbracciata da colui che grazie ad uno sforzo prolungato di volontà ed ad un inesauribile spirito di sacrificio arriva a dominare radicalmente i vizi, normalmente cominciando un lavoro spirituale che porta al dominio del vizio della gola e via, via, proseguendo nel proprio lavoro spirituale tendente al totale controllo degli alti vizi (rispettivamente più difficili da dominare) della lussuria, dell’ira, della superbia e così via.

L’inclinazione al combattere e dominare un vizio rende l’Ego sempre più forte nella lotta contro gli altri vizi e lo predispone progressivamente anche al dominio di questi ultimi, qualora sussista una perseveranza nella sua condotta capace di preservarlo dalla caduta durante il percorso.

Ad esempio, l’uomo che inclina verso il vegetarianesimo, facendo in tal modo uno sforzo nel vincere il vizio della gola, immette nel proprio corpo sostanze composte da particelle meno "individualizzate" rispetto a quelle composte dalle particelle della carne – in quanto appartenenti ad esseri viventi, i vegetali, che, a differenza degli animali, non hanno un corpo del desiderio.

Poiché, quindi, le cellule della carne sono più individualizzate rispetto alle particelle dei vegetali, sono molto più difficilmente governabili con un atto di volontà dell’Ego che le ha ingerite. Ne consegue che nel corpo di chi si nutre di carne vi è la tendenza al caos, in quanto sussisteranno molti sudditi (le particelle di cui è composto il corpo dell’uomo), che vivono una vita autonoma rispetto a quella del sovrano (l’Ego), e che si ribelleranno alla volontà del sovrano generando l’anarchia. In un corpo in cui, invece, sussistono cellule docili (quelle provenienti dai cibi vegetali), l’Ego potrà imporre la propria volontà nella lotta contro gli altri vizi ed otterrà certamente maggiore successo rispetto a colui che si nutre di carne.

Come si può constatare, quindi, chi ha prodotto uno sforzo nel combattere il vizio della gola è premiato con l’acquisizione di una maggiore forza nella lotta contro gli altri vizi. Nel lavoro di conquista morale, comunque, gioca un ruolo di primaria importanza la capacità di saper governare i propri pensieri.

Il mondo del pensiero è composto infatti da materia di varia natura avente diverse vibrazioni; i pensieri negativi, in particolare, acquistano una vita autonoma rispetto agli uomini che li hanno generati e circolano vaganti nel piano mentale cercando di trovare un "nutrimento" che permetta loro di allungare la propria sopravvivenza.

Tale nutrimento è composto da altri pensieri della stessa natura vibrazionale; per questo motivo, e cioè affinché se ne possano nutrire, i pensieri negativi presenti nel mondo mentale stimolano negli uomini- anche diversi dai loro creatori – la tendenza a produrre nuovi pensieri negativi.

Per vincere tali attacchi psichici che ci inclinano continuamente a pensare male è necessario potenziare la nostra capacità di concentrazione in modo tale da essere sempre presenti con la volontà in ogni circostanza e da non lasciare vagare la nostra mente nemmeno per un attimo: i pensieri negativi, infatti, vanno individuati sul nascere grazie alla concentrazione, ed, una volta intercettati, vanno neutralizzati con un nostro atto di volontà attraverso la creazione di un pensiero di natura contraria (e quindi positivo) capace di annullare il pensiero che ci stimola. Se non riuscissimo in tale lavoro ed alimentassimo i pensieri negativi con altri pensieri della stessa natura, questi ultimi acquisterebbero forza e difficilmente riusciremmo a liberarcene.

Comunque, il dominio sui vizi, e quindi lo svolgere una intensa vita morale, unitamente ad una intensa attività devozionale di preghiera, sono il presupposto indispensabile per contribuire a realizzare il Piano Divino di evoluzione e, quindi, per risvegliare Kundalini in modo positivo, cioè in conformità a tale piano di evoluzione.

Cos’è la Kundalini?

A questo punto appare opportuno approfondire cosa sia "Kundalini".

E’ una forza misteriosa che risiede latente nel centro eterico della base della spina dorsale. E’ la manifestazione sul piano fisico di una delle grandi forze cosmiche, come l’elettricità, il calore, la luce, e quindi è una potentissima energia a disposizione dell’uomo che può essere orientata da questi o verso l’intensificazione del desiderio sessuale e dei bassi istinti o verso l’intensificazione di qualità spirituali superiori. E’ chiamata anche "forza ignea" perché è come un fuoco liquido che esplode nel corpo e lo attraversa con andamento spiraliforme come quello di un serpente. E’ chiamata altresì "madre del mondo" in quanto, passando attraverso i vari veicoli, li può vivificare in modo che i mondi superiori si aprono in successione alla percezione del candidato.

Nell’uomo comune tale forza è latente e la sua esistenza è ignorata per tutta la vita. E’ molto meglio lasciarla dormiente sino a quando si conseguono un preciso sviluppo morale, dei pensieri molto puri ed una volontà tanto forte da dominarla.

Lo scopo che si deve conseguire con lo sviluppo di Kundalini, quando lo sviluppo avviene secondo i precetti della "Buona Legge Divina", è quello della unione dell’umano con il divino, del sé inferiore con il sé superiore, e quindi del conseguimento della coscienza cosmica; ove tale unione divenga una realtà, Kundalini realizza anche lo squarcio del velo di materia eterica che occlude alla vista la visione dei mondi superiori, rendendo chiaroveggente l’uomo che si è spinto abbastanza avanti nella sua evoluzione spirituale.

È evidente che l’unione con il Sé superiore non può avvenire qualora in via preliminare l’ego non abbia acquistato tutte le qualità tipiche del Sé Superiore liberandosi da tutte le imperfezioni caratteristiche del sé inferiore.

Prerequisiti essenziali prima di risvegliare il Kundalini

Prima di tentare il risveglio di Kundalini è quindi necessario eliminare le qualità spiritualmente negative (personali) ed acquisire le qualità spiritualmente positive (universali) poiché diversamente tale forza non trova modo di esprimersi e brucia letteralmente i tessuti formati dall’esercizio delle qualità negative. Kundalini, che fluisce dallo Chakra sacrale ubicato alla base della spina dorsale sino allo Chakra coronale collocato alla sommità del capo, attraversa nel suo cammino ciascuno degli altri Chakra intensificando le vibrazioni caratteristiche della gamma relativa a ciascuno Chakra.

I due Chakra menzionati sono rispettivamente come i due poli, negativo e positivo, collegati dal conduttore (rappresentato dalla spina dorsale insieme a tutti i centri energetici in essa risiedenti): se il conduttore è inadeguato, la corrente non passa, come avviene nell’uomo comune.

Se la resistenza è inadeguata, avviene un corto circuito con la bruciatura del conduttore; soltanto con un conduttore adeguato alla tensione si può ottenere un passaggio di corrente che apporta l’illuminazione interiore. Ne deriva la necessità di costruire un conduttore-veicolo adeguato prima di affrontare il risveglio di tale forza. E’ quindi evidente che, poiché stiamo parlando di una energia potentissima e straordinaria, per poter sostenere il passaggio di essa senza subire lacerazioni o distruzioni il sistema nervoso umano deve prima essere enormemente sensibilizzato e potenziato attraverso il lavoro di intensa moralizzazione di cui si è detto.

Nessuno dovrebbe sperimentare Kundalini senza precise istruzioni di un Maestro, poiché in mancanza di una guida competente i rischi di pericoli sono reali e seri: il suo movimento incontrollato può provocare sofferenze fisiche intense, può strappare tessuti organici e distruggere il corpo fisico, ma, cosa ancora più grave, può danneggiare in modo permanente anche i veicoli superiori a quello fisico.

Uno degli effetti più comuni del risveglio prematuro di Kundalini è il suo spingersi in basso anziché in alto ed in tal caso stimola le passioni più indesiderabili. Gli individui che sperimentano tale precoce risveglio possono diventare dei satiri, mostri di depravazione, poiché sono dominati da una forza sproporzionata alla capacità di resistenza dell’uomo comune.

Lo sviluppo prematuro di tale forza provoca altresì l’intensificazione delle qualità inferiori e cattive rispetto a quelle buone. Nel corpo mentale, ad esempio, si intensifica l’ambizione in modo incredibile, e, pur sviluppando le facoltà intellettuali, contestualmente produce un orgoglio anormale e satanico. Giova, pertanto, ribadire che la forza di cui stiamo parlando è qualcosa di irresistibile e sperimentarla senza conoscerla è pericoloso più di quanto possa essere per un bambino giocare con la nitroglicerina.

I metodi di sviluppo di tale forza sono individuali e dipendenti dal temperamento e dal livello morale di ciascun candidato. In particolare, a secondo del metodo utilizzato, i percorsi che Kundalini può effettuare sono due: il percorso che attraversa con precedenza i punti di forza principali della via mistica (via del cuore) ed il percorso che attraversa con precedenza i punti di forza principali della via massonica (od occultistica, o via della mente).

Max Heindel (1) insegna le differenze tra i due diversi sentieri, evidenziando che chi si immette in un sentiero massonico-occultistico inclina verso un maggiore sviluppo della mente rispetto a quello del cuore, e quindi tende a conquistare un significativo sviluppo della prima a discapito dello sviluppo del secondo.

Il che, tradotto in parole più semplici, equivale a dire che chi imbocca il sentiero massonico tende prima ad arrivare a conseguire una grande conoscenza di quella che è la reale vita nel regno di Dio (sviluppo della mente) e solo grazie alla conoscenza acquisita comincia a stimolare con la mente il proprio cuore affinché possa attivarsi per far conseguire all’Ego uno sviluppo spirituale emozionale.

Anche lo sviluppo spirituale emozionale, infatti, è necessario al fine di conseguire il perfetto equilibrio di mente, cuore e corpo (il tendere a conseguire uno sviluppo spirituale equilibrato di mente, corpo e cuore è infatti una prerogativa di chi percorre il sentiero occultistico-massonico). Chi imbocca invece il sentiero mistico procede nel suo sviluppo spirituale spesso inconsapevolmente, perché è spinto nel suo procedere da una grandissima carica emozionale (cuore) e non è assistito dalla "conoscenza".

E’ solo grazie a tale spinta emozionale che il mistico arriva all’adorazione di Dio ed a sviluppare un Amore immenso per tutto il creato, e solo quando ha conseguito un alto sviluppo spirituale, acquisisce anche la "conoscenza" in modo intuitivo, attraverso la conquista della visione spirituale dei mondi sovrasensibili.

Comunque, indipendentemente dalla via (mistica o massonica) percorsa, colui che ha imboccato un sentiero spirituale ed ha condotto una vita morale caratterizzata da una fervida attività di preghiera ad un certo punto stimola inevitabilmente, consapevolmente od inconsapevolmente, l’accensione del "fuoco igneo" di Kundalini.

Una volta che lo si è risvegliato, questo fuoco si proietta in una ascesa che culmina nel raggiungimento del centro coronale collocato alla sommità del capo, ma prima di raggiungere tale sede può percorrere nel suo procedere vie diverse a seconda delle inclinazioni massoniche o mistiche del candidato.

Infatti il fuoco procede seguendo la via di "minore resistenza", cioè seguendo la via in cui riscontra energie che manifestano le vibrazioni più affini a quelle di cui esso è costituito (si tratta chiaramente di vibrazioni altissime e, quindi, purissime, essendo il "fuoco igneo" una energia di origine divina messa a disposizione dell’uomo).

Ora, chi percorre la via mistica, ha sviluppato le vibrazioni più alte nella sfera del cuore, per cui in un tale candidato Kundalini si proietta subito verso i centri eterici del cuore amplificando in modo eccezionale le relative vibrazioni e facendo raggiungere picchi di estasi mistica mai raggiunti in precedenza. Soltanto successivamente Kundalini tenderà a proiettarsi verso la mente; in questo caso nella sua ascesa procederà molto più lentamente rispetto al percorso fatto verso il cuore in quanto la mente del mistico è molto meno sviluppata del cuore ed opporrà più resistenza.

Quanto agli effetti che sul cuore produce il passaggio di Kundalini, Heidel evidenzia che le fibre di tale organo, stimolate dal passaggio del "fuoco igneo", tendono sempre più a trasformarsi fino a diventare composte da particelle autonome, cioè capaci di autogestirsi, e quindi con il passare del tempo Kundalini tende a trasformare il cuore in un organo volontario.

In chi intraprende la via massonica-occultistica, invece, kundalini percorre subito la via che conduce alla mente e solo successivamente imbocca la via che conduce al cuore, valendo anche in questo caso, per il resto, le stesse osservazioni formulate per chi segue la via mistica.

A parte i centri di forza della mente e del cuore, Kundalini, giova ripeterlo, attiverà comunque nel suo procedere tutti gli altri Chakra seguendo sempre il principio della "minor resistenza" e quindi percorrendo direzioni diverse a seconda delle inclinazioni del candidato.

Tra i centri di forza che vengono toccati ed amplificati da Kundalini nel suo percorso ve ne sono anche quattro in corrispondenza del centro del palmo delle due mani e del centro della pianta dei due piedi.

Una volta che Kundalini ha vivificato nel suo percorso tutti i centri di forza presenti nell’uomo, se quest’ultimo persevera nella sua condotta morale di vita e non cade, mantiene la facoltà di richiamare istantaneamente con un atto di volontà il fuoco Igneo nei vari Chakra, vivificando tali centri di forza ed ampliandone le potenzialità, ed in tal caso può compiere opere eccezionali.

Ad esempio, richiamando il fuoco di Kundalini ai centri di forza delle mani il candidato che percorre il sentiero spirituale, volendo, può anche rendere servizio all’umanità trasferendo attraverso l’imposizione delle mani una parte dell’energia cosmica che fluisce in lui sulla persona ammalata, alleviandone in tal modo le sofferenze.

Ma qual è la natura più profonda di Kundalini?

È l’essenza stessa della vita. Il sole, nel nostro universo, è il dispensatore di vita, ci da luce e calore, e senza di esso la vita non sarebbe possibile. Poiché una delle leggi della natura è "come in alto, così in basso", Kundalini esiste nel macrocosmo così come esiste nel microcosmo: nel macrocosmo è il sole, o meglio è il "fuoco spirituale" di cui è composto, che da origine alle manifestazioni di luce e di calore dispensatori della vita nell’universo.

Nel microcosmo Kundalini è ovunque vi è vita, in quanto non vi può essere vita ove manchi una manifestazione del "fuoco spirituale" che ha dato origine ad essa: quindi si riscontra in ogni essere vivente, ove vive comunque in un limbo come "fuoco spirituale" pronto a manifestarsi qualora l’essere vivente riesca a valorizzare ed ad amplificare le sue potenzialità spirituali.

Come il sole e la vita, esso manifesta il duplice aspetto della sua natura: Kundalini può essere fecondativo o distruttivo; come il sole, fecondativo-datore di vita quando esterna luce e calore, può anche essere distruttivo (basta pensare che non lo si può guardare direttamente ad occhi aperti per più di qualche attimo perché se lo facessimo distruggerebbe la retina dei nostri occhi), come la vita, che è contestualmente madre creatrice e madre distruttrice, così Kundalini è un grande potenziale che può essere altamente creativo (e , quindi, datore di vita) o distruttivo a seconda di dove lo si orienti.

Così a livello macrocosmico il Kundalini-sole alimenta e vivifica i centri di forza della terra, che, come i Chakra nell’uomo, sono ruote vorticanti di fiammeggiante energia, permettendo il rigoglio di vita esternato nella terra, ma può costituire anche la causa di catastrofi quali, ad esempio, eruzioni vulcaniche, terremoti ecc. Se consideriamo la natura di kundalini presente nell’uomo, possiamo dire che si tratta della forza sessuale creatrice donata dal Padre agli uomini affinché anch’essi, quale frammenti di luce divina in esilio sulla terra, potessero esercitare una prerogativa che è esclusivamente divina: quella di creare vita.

Tale possibilità, però, è stata data agli uomini solo in presenza di determinate condizioni – cioè solo attraverso la fusione di due forze sessuali, una maschile ed una femminile, ciascuna delle quali rappresenta solo la metà della energia necessaria per la creazione di un altro essere umano. Come però insegna Max Heindel (1), l’uomo deve tendere alla androginia spirituale, cioè ad uno sviluppo che lo conduca a trovare in sè tutta l’energia necessaria alla creazione, il che avviene solo quando Kundalini risale verso lo Chakra coronale sino alla sua fusione con l’altra metà di energia creativa presente nell’uomo stesso.

di Giuseppe Curvati

Fonte: viveremeglio.org

Riferimenti bibliografici
  • 1. Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce.
    Edizioni Del Cigno, Peschiera del Garda (VR).

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