Altro

Il Bilderberg

Con “Bilderberg” ci si riferisce a una riunione internazionale, per lo più annuale, a cui partecipano più di cento personaggi della politica e finanza mondiali, esclusivamente su invito.
Sono invitati anche alcuni nomi di rilievo del giornalismo internazionale, come direttori o editorialisti di alcune fra le testate più diffuse americane ed europee (anche italiane).
Il gruppo prende il nome dall’hotel della loro prima riunione, avvenuta nel 1954: l’Hotel Bilderberg a Oosterbeek, in Olanda, dove una settantina di alte personalità si incontrarono il 24 maggio.
La riunione si tenne, così come avviene ancor oggi, nel più stretto segreto, dietro una cortina di silenzio mediatico e privacy garantita da un servizio d’ordine d’eccezione.

Tra i fondatori del gruppo Bilderberg si annoverano:

Joseph Retinger, economista polacco di famiglia ebrea, cattolico, conosciuto come ‘Sua Eminenza Grigia’. Fu tra i fondatori e segretario generale fino al 1952 dell’United European Movement presieduto da Winston Churchill e finanziato dall’ACUE (American Committee for United Europe). La visione di Retinger era costruire un’Europa Unita per arrivare ad un Mondo unito in pace, guidato da Organizzazioni Sovranazionali che avrebbero garantito più stabilità ai singoli governi nazionali.

Bernard di Lippe-Biesterfeld, Principe d’Olanda (foto a destra e nota in calce), presidente del Bilderberg fino a quando nel 1976 diede le dimissioni per lo scandalo di una tangente da 1,1 milioni di dollari dalla Lockheed Corporation, per la vendita di aerei caccia all’aviazione olandese.

E’ stato presidente del WWF (Worldwide Fund for Nature) dalla fondazione nel 1961 fino al 1971, ex affiliato al NSDAP (il partito nazista, tessera No. 2583009 del 1 maggio 1933) fino al suo matrimonio con la regina d’Olanda.
Secondo le rivelazioni della rivista Newsweek del 5 Aprile 1976, le attività di spionaggio di von Lippe a favore delle unità speciali delle SS (o Schutzstaffel) nella industria chimica IG Farben (la stessa che fabbricò lo Zyklon-B) sono documentate dalle testimonianze del Processo di Norimberga.
Nel dopoguerra assunse importanti posizioni nell’industria petrolifera, in particolare con la Royal Dutch Petroleum (Shell Oil) e nella Société Générale de Belgique.

David Rockefeller (foto a destra), referente per la sponda americana e presidente del gruppo dal 1976; direttore della Chase Manhattan Bank, membro del Council on Foreign Relations (CFR), membro del Business Council e fondatore della Commissione Trilaterale.

Tra le sue dichiarazioni ricordiamo:

“Siamo sull’orlo di una traformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la “giusta” crisi globale e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale”.

“Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di una elite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati”.

In sostanza dunque stiamo parlando di un organismo decisionale a carattere sovranazionale, così come lo sono alcuni altri enti o gruppi di cui abbiamo trattato, come il CFR, la Commission on Global Governance e la WFA (World Federalist Association).

Nessuno di noi ha dato mandato a costoro di decidere le nostre sorti, anzi fino a poco tempo fa ben pochi conoscevano l’esistenza e il potere di questi gruppi sovranazionali.
Non vedo dunque perché mai queste menti illuminate si siano arrogate il diritto di pilotare a loro piacimento gli eventi mondiali e di conseguenza la vita, e la morte, di miliardi di persone.
Ma passiamo oltre, perché ci sono altre informazioni interessanti e preferisco concentrarmi sui dati di fatto piuttosto che sulle mie opinioni personali.

Ogni anno, lo Steering Commettee, il ristretto gruppo che gestisce gli incontri segreti del Bilderberg (tra cui spiccano molti nomi di re e principi europei), invita un certo numero di personaggi legati al mondo della finanza, dell’economia e della politica a livello mondiale.
Gli incontri si tengono ogni volta in un Paese diverso: quest’anno (2007 – n.d.r.) è toccato alla Turchia.
L’ultima riunione tenutasi in Italia risale al 2004, quando politici, banchieri e altri personaggi, legati per esempio alla Rothschild Europe e alla Goldman Sachs, si incontrarono a Stresa, sul Lago Maggiore.
Non si accede alle riunioni del Bilderberg senza invito, e non sono previste conferenze stampa ne’ tantomeno vengono stilati precisi rapporti finali degli incontri.

Qualche giornalista può riuscire ad ottenere informazioni, ma non certo perché si presenta nella hall dell’hotel di turno e intervista i partecipanti… La security non fa sconti, anzi.

Diamo un’occhiata alla lista parziale dei partecipanti stilata da Daniel Estulin, riferita all’incontro tenutosi dal 31 maggio al 3 giugno 2007 a Istanbul (Turchia): citerò tutti i nomi italiani che compaiono, più qualche altro interessante nominativo.

Partecipanti italiani al Bilderberg 2007 secondo la lista di Daniel Estulin:

Franco Bernabé, Vice Chariman, Rothschild Europe
John Elkann, Vice Chairman, Fiat S.p.A
Mario Monti, President, Universita Commerciale Luigi Bocconi
Tommaso Padoa-Schioppa, Minister of Finance
Giulio Tremonti, Vice President of the Chamber of Deputies

Ecco ora una selezione di altri interessanti nomi:

Henry A. Kissinger, Chairman, Kissinger Associates (USA) (foto a destra)
David Rockefeller (USA)
Robert B. Zoellick, Deputy Secretary of State (USA) (presidente Banca Mondiale)
José M. Durão Barroso, President, European Commission (Portugal/International)
Timothy F. Geithner, President and CEO, Federal Reserve Bank of New York (USA)
Nicolas Beytout, Editor-in-Chief, Le Figaro (France)
Paul A. Gigot, Editor of the Editorial Page, The Wall Street Journal (USA)
Donald E. Graham, Chairman and CEO, The Washington Post Company (USA)
Victor Halberstadt, Professor of Economics, Secretary General of Bilderberg Meetings
Jaap G. Hoop de Scheffer, Secretary General, NATO (the Netherlands/International)
Josef Joffe, Publisher-Editor, Die Zeit (Germany)
Anatole Kaletsky, Editor at Large, The Times (UK)
Frank McKenna, Ambassador to the US, member Carlyle Group (Canada)
Craig J. Mundie, Microsoft Corporation (USA)
Peter D. Sutherland, Goldman Sachs International (Ireland)
Jean-Claude Trichet, Governor, European Central Bank (France/International)
John Vinocur, Senior Correspondent, International Herald Tribune (USA)
Martin H. Wolf, The Financial Times (UK)
Adrian D. Wooldridge, Foreign Correspondent, The Economist

Diamo invece uno sguardo ai partecipanti italiani dal 1982 al 2000: questi personaggi sono stati invitati almeno una volta alle riunioni segrete del Bilderberg.

Romano Prodi, Prof of Industrial Economics, Univ of Bologna (membro dello Steering Committee del Bilderberg, Presidente UE, attuale Presidente del Consiglio italiano, consulente Goldman Sachs)

Mario Monti, Commissioner ; ex-Bocconi Univ; ex-Banca Commerciale Italiana

Umberto Agnelli, Chair IFIL – Finanziaria di Partecipazioni SpA

Stefano Silvestri, Istituto Affari Internazionali; former Undersecretary of Defence

Paolo Zannoni, Vice President, Fiat SpA

Renato Ruggiero, Vice-Chair, Schroder Salomon Smith Barney; ex-WTO, ex-Trade Mnstr

Giovanni Agnelli, Honorary Chairman, Fiat SpA

Alfredo Ambrosetti, Chairman, Ambrosetti Group

Franco Bernabè, Special Rep. of Italy for Reconstruction Initiatives in the Balkans (attualmente presidente e azionista di maggioranza di FB Group, vice presidente di Rothschild Europe, consigliere d’amministrazione di PetroChina. Tra il 1998 e il 1999 è stato amministratore delegato di Telecom Italia, tra il 1992 e il 1998 amministratore delegato dell’Eni)
Emma Bonino, Member of the European Commission
Giampiero Cantoni, Chairman, Banca Nationale del Lavoro
Luigi Cavalchini, Permanent Representative to the European Union
Innocenzo Cipolletta, Director General, Confindustria (attualmente presidente delle Ferrovie dello Stato)
Mario Draghi, Treasury Director (attualmente Governatore della Banca d’Italia)
Paolo Fresco, Chairman, Fiat S.p.A.
Francesco Giavazzi, Professor of Economics, Bocconi University, Milan
Giorgio La Malfa, National Secretary, PRI
Rainer Masera, Director General, I.M.I. S.p.A.
Gianni de Michelis
Tommaso Padoa-Schioppa, Member of the Executive Board, European Central Bank (attualmente Ministro dell’Economia e delle Finanze. E’ stato direttore generale per l’economia e la finanza dell’Unione Europea e vice direttore generale della Banca d’Italia. Dal 1998 al 2006 ha fatto parte del consiglio di amministrazione della Banca Centrale Europea)
Alessandro Profumo, CEO, Credito Italiano
Gianni Riotta, Deputy Editor, La Stampa
Virginio Rognoni, Minister of Defence
Sergio Romano, columnist, La Stampa, former Italian Ambassador to USSR
Carlo Rossella, Editor, Editrice La Stampa S.p.A. (poi direttore del TG5)
Domenico Siniscalco, Prof. Econs; Director of Fondazione ENI Enrico Mattei (Ministro dell’Economia e Finanze succeduto a Tremonti)
Barbara Spinelli, La Stampa, Paris (compagna di Tommaso Padoa-Schioppa)
Ugo Stille, Editor-in-Chief, Corriere della Sera
Giulio Tremonti, Member of the Finance Commission, Chamber of Deputies (è stato vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro dell’Economia e delle Finanze)
Marco Tronchetti Provera, Executive VP and CEO Pirelli SpA (Presidente di Telecom dal 2001 al 2006)
Walter Veltroni, Editor, L’Unità (ex sindaco di Roma)
Ricordiamocene, quando questi signori intoneranno di nuovo l’inno del buon cittadino che deve votare, e la retorica della “stampa libera” italiana…

A proposito di stampa, ecco cosa capitò al giornalista inglese C. Gordon Tether.
Il 6 maggio del 1975 scrisse in una colonna del Financial Times:

“Se il gruppo Bilderberg non è una cospirazione di un qualche tipo, è condotta in modo da darne un’imitazione notevolmente buona”.

L’anno seguente, il 3 marzo 1976, scrisse:
“Il Bilderberg ha insistito sempre sul coprire i loro incontri nella più stretta segretezza. Fino ad alcuni anni prima, questo è stato realizzato a tal punto che il loro conclave annuale è stato totalmente ignorato dalla stampa mondiale. Nel più recente passato, questo velo è stato alzato quel tanto che bastava perché oggi si sappia che quelle riunioni stavano avvenendo. Ma è rimasto in vigore il divieto totale di segnalare che cosa avviene… Ogni “complottista” che tiene d’occhio gli eventi legati al Bilderberg, continuerà a chiedere perché, se c’è così poco da nascondere, ci si sforzi tanto a nasconderlo”.
Questo commento non apparve mai sulle colonne del Financial Times: fu censurato dall’editore Mark Fisher (membro della Commissione Trilaterale), mentre il giornalista fu licenziato dalla sua mansione di columnist nell’agosto dello stesso anno.

Torniamo al Bilderberg, perché a questo punto potreste esservi fatti un paio di domande fondamentali:
1. Perché, nonostante il fatto che queste riunioni siano segretissime, da qualche tempo sembra che il gruppo Bilderberg non si preoccupi più di tenere nascosto il fatto stesso della sua esistenza?
2. E queste persone che vi partecipano, sono i reali manovratori del mondo?
Rispondo a queste domande secondo quanto ho appurato finora:

1. Perché questi gruppi di potere stanno emergendo pubblicamente? Perché siamo giunti al “Finale di Partita”: quando non è più necessaria una segretezza estrema perché non vi è più alcun inganno negli intenti dei pezzi chiave in posizioni strategiche.
Provate a farci caso: fino a non molto tempo fa, anche su internet erano sconosciute ai più realtà come il Bilderberg o il Bohemian Grove, mentre ora si inizia a parlarne anche in Italia senza troppi problemi.
Potrebbero essere due le motivazioni principali:
(A) perché tanto ormai il loro potere è così consolidato che non temono rovesciamenti di sorta;
(B) perché si sta spingendo a una “normalizzazione” di questi gruppi di potere sovranazionale, cioè si vuole assuefare la gente all’idea che queste dinamiche siano del tutto normali; e anzi, addirittura che sia cosa buona e giusta che un ristretto manipolo di menti illuminate, nemmeno conosciute dalla gente, guidi gli eventi mondiali (“per il nostro bene”, of course, perché le persone sono bestie selvagge incapaci di badare a sè stesse… Assioma indimostrato su cui il potere fonda la propria esistenza).


2. I partecipanti al Bilderberg non sono i “grandi manipolatori”: rappresentano invece il “braccio” dei veri manipolatori, quello finanziario e politico. Sono cioè coloro che “ci mettono la faccia”, portati al potere quando serve e destituiti quando non servono più.
Non credo neppure che i “burattinai” siano i vari Rockefeller o Kissinger: anch’essi sono manovrati, da qualcuno di cui non credo conosceremo mai la faccia, anche se comunque stanno vicino al vertice della piramide di potere.
Resta il fatto che il Nuovo Ordine Mondiale ha già preso il suo avvio, in silenzio, un gradino per volta, attraverso una serie di gruppi di potere sovranazionali che eseguono precise direttive dall’alto, ognuno nel proprio ambito di competenza (competenza e ambito che si sono presi senza chiedere nulla a nessuno, auto-nominandosi guide illuminate per il bene dell’umanità…)

Daniel Estulin, che ho citato più sopra, ha redatto un report dell’incontro del Bilderberg in Turchia, che si può leggere in inglese sul suo blog:

Bilderberg 2007 Final Report, part 1

Una parte di questo report è stata tradotta in italiano da “Alcenero” e si può leggere su Come Don Chisciotte:

Prime conclusioni del Bilderberg 2007

Consiglio la lettura dell’originale inglese perché molto più ricca di informazioni.

Nota:

Il successore del Principe d’Olanda alla guida del WWF fu il Duca Filippo di Edimburgo, il quale sosteneva con forza il progetto di depopolazione mondiale (leggi: genocidio di massa), ed ebbe a dichiarare idee di questo tenore:
“Non puoi tenere un gregge che non riesci a nutrire. In altre parole la conservazione può esigere la cernita e l’eliminazione per mantenere l’equilibrio tra il numero di ciascuna specie in rapporto ad un dato habitat. Mi rendo conto che si tratta di un argomento scottante, ma resta il fatto che l’umanità è parte del mondo vivente”.
“Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sottoforma di un virus mortale, in modo da poter contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione”.
Non c’è che dire, il WWF è proprio stato fondato e guidato da veri paladini dell’umanità.

—————————–

Articolo tratto dal blog Nuovo Ordine Mondiale.

Link all’articolo originale: http://novoordo.blogspot.com/2007/06/il-gruppo-bilderberg.html 

Di seguito una recente intervista a Daniel Estulin, autore del libro: Il Club Bilderberg.

Tratto da: anticorpi.info

Articoli correlati

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio