Spiritualità

I nuovi mostri – la spiegazione esoterica dei baby-criminali

di Mark Gensèrikson

Sempre più spesso i media ci informano di delitti orrendi commessi da giovani o giovanissimi, con motivazioni estremamente futili o assurde.
Ci hanno ormai abituato a notizie tragiche di ogni genere, ma quelle di cui si parla qui hanno qualcosa di diverso. Non dobbiamo confondere questi fatti con comuni crimini, per quanto efferati: gli eventi criminosi che qui esaminiamo hanno infatti una loro precisa fisionomia, che li contraddistingue.
Innanzitutto sconvolgono proprio per la loro gratuità e, oseremmo dire, "idiozia": non discendono da un bisogno, non servono apparentemente a soddisfare alcuna urgenza primaria come la fame, la sessualità, o altro.

I loro autori sono particolari, vediamo:

CARATTERISTICHE COMUNI DEGLI AUTORI:

  • La loro età è quasi sempre fra i 15 e i 20 anni.
  • Sono tutti "di buona famiglia", spesso figli di stimati professionisti, non gli manca nulla, frequentano altri ragazzi, insomma: sono insospettabili. Gli amici dicono di loro "non possono essere stati loro…", "li conosciamo bene, sono normalissimi…", ecc.
  • Quando vengono presi (e questo in genere avviene presto, non trattandosi di professionisti del crimine) dichiarano candidamente agli inquirenti di aver commesso il fatto "per noia" o "per vedere cosa si prova", o per imitare qualcosa visto al cinema o in tv.
  • Gli inquirenti riportano spesso che la confessione è stata loro resa con freddezza, senza mostrare nessuna emozione.
  • Nei giorni successivi all’arresto quasi sempre non mostrano segni di pentimento, o di aver compreso l’enormità delle loro azioni; quando si decidono a dichiarare di essere pentiti e a "chiedere perdono" alle famiglie delle vittime, è piuttosto evidente che ciò avviene per effetto dei consigli dei loro avvocati, e non per convinzione personale.

E allora nasce in noi il bisogno di una risposta soddisfacente alla domanda:

"Ma cosa spinge questi giovani
a commettere crimini così efferati?"

LE SPIEGAZIONI CONVENZIONALI:
Gli "esperti", interpellati, dicono tutti più o meno:

  • la colpa è dei genitori che non hanno saputo educarli.
  • la colpa è del cinema, della televisione e dei videogiochi, tutti media pieni di violenza, senza contenuti morali.
  • la colpa è degli attuali modelli di riferimento proposti: denaro, sesso, potere, da raggiungere senza riguardo ai mezzi usati.
  • la colpa è della scuola che non sa più educare, e degli insegnanti che non sanno più insegnare ed imporre la loro autorità.
  • la colpa è di Internet.
  • la colpa è della società in generale.

E la lista viene terminata con l’immancabile "non ci sono più i valori di una volta".
Gli uomini di Chiesa ai suddetti argomenti aggiungono che "si è smarrita la fede in Cristo", "la Chiesa deve essere più presente fra i giovani", "i giovani debbono tornare in Chiesa", e altre banalità del genere, che in concreto e sui singoli casi non spiegano proprio nulla.

I LIMITI DELLE SPIEGAZIONI CONVENZIONALI:
L’obiezione piuttosto ovvia che si può fare a tutte queste spiegazioni, è che tutti i giovani sono esposti alle influenze negative della tv, dei videogiochi, di Internet, ecc., tutti vanno a scuola, e così via. E una piccola parte, purtroppo, commetterà reati di tipo "normale", che rientrano nelle motivazioni standard ben note (disagio sociale, bisogno economico, sottocultura, psicopatie, ecc.).
Ma solo una piccolissima minoranza delinque in modi così gratuiti ed efferati. E allora?

LA SPIEGAZIONE SPIRITUALE:
Le leggi spirituali, da sempre universalmente note all’esoterismo, ci permettono di dare una spiegazione più attendibile e concreta, l’unica capace di spiegare le apparenti assurdità dei fatti in esame. Questa conoscenza, in altri tempi tenuta gelosamente nascosta, ora può e deve mostrarsi a tutti: un tempo per certe cose si finiva sul rogo, ma oggi il riserbo non è più giustificato. Tanto poi, a chi non è predisposto, certe cose entrano da un orecchio ed escono dall’altro…
Elencheremo ora alcuni punti essenziali per comprendere cosa sta accadendo. Questi elementi non verranno discussi, ma solo esplicitati. Sta alla sensibilità del lettore dare ad essi un valore, e riconoscervi o meno una traccia valida per la comprensione dei fatti. Le nozioni fondamentali per l’argomento che ci interessa sono state estese per chiarire le cose che sarebbero altrimenti potuti apparire oscure o arbitrarie, ma deve essere chiaro che lo scritto seguente costituisce ovviamente una parte piccolissima della intera conoscenza esoterica (di per sé completa e coerente, omnicomprensiva e senza smagliature logiche). Qui viene esposta necessariamente in un modo assai semplificato ed impreciso.
Ed ora, senza ulteriori indugi, ecco un testo che, se letto e compreso per intero, darà la risposta alla nostra domanda iniziale: "Perché alcuni giovani commettono crimini così efferati?"

La risposta esoterica

  1. L’Uomo non è soltanto una scimmia molto evoluta: egli è piuttosto una specie animale che ospita uno Spirito immortale.
  2. Gli Spiriti sono continuamente emanati "tabula rasa", senza alcuna conoscenza, solamente con la capacità di auto-riconoscimento: l’unica nozione iniziale è "io sono". Da quel momento iniziano il loro infinito cammino evolutivo, attraverso l’esperienza dell’Universo circostante.
  3. Le primissime esperienze dello Spirito consistono nel prendere coscienza di sé, poi nel contatto con altri Spiriti come lui. Dopo questa prima fase, ha la necessità di percepire il mondo fisico attorno a lui e interagire con esso: l’unico modo è di costituirsi attorno un campo energetico intermedio tra spirito e materia, detto "anima". Così attrezzato può finalmente passare a sperimentare la materia bruta e la vita biologica. Una delle possibili basi per tale esperienza è la Terra.
  4. Lo Spirito passa un certo tempo nella sola osservazione delle forze della natura, poi degli esseri viventi, dai vegetali agli animali più semplici, risalendo la scala evolutiva. Poi finalmente è pronto per l’"incarnazione", un periodo di contatto diretto e totale con un essere vivente, con la specie animale che gli offra gli strumenti più raffinati possibile. Sulla Terra la specie più adatta per le sue caratteristiche biologiche e sociali, è quella umana.
  5. L’incarnazione è uno strettissimo contatto dello Spirito con un corpo vivente umano, dalla nascita alla morte. In tal modo egli svolge le esperienze della materialità. E’ questa una delle esperienze fondamentali proprio perché lo Spirito è radicalmente diverso dalla materia: da essa ottiene la conoscenza diretta delle leggi fisiche e biologiche, dei meccanismi della psiche, del funzionamento della società, ecc.
  6. L’incarnazione non avviene casualmente, dove capita, ma viene anzi meticolosamente progettata e predisposta in tutti i dettagli dallo stesso Spirito che si incarnerà. Viene aiutato in questo da altri Spiriti di maggiore evoluzione: è questo il cosiddetto "programma" per quella incarnazione. Il programma racchiude ciò che è previsto che lo Spirito viva come essere umano, secondo le sue necessità evolutive di quel particolare momento.
  7. Per funzionare, il programma deve essere armonizzato il più possibile con quello di tutte le altre persone, anch’esse con un loro programma, che gli saranno attorno nel corso dell’esistenza. A tale scopo il programma è preparato tenendo conto di tutte le caratteristiche della vita che lo Spirito si appresta a vivere, come il luogo geografico, il clima, l’etnìa, il sesso, lo stato di salute prevedibile, la cultura, le religioni e le ideologie, la capacità e le aspettative dei genitori, ecc.
  8. Lo Spirito incarnato viene sempre seguito "dall’esterno" da un altro Spirito di evoluzione superiore alla sua, detto "Guida", con l’incarico di far sì che non si verifichino troppe deviazioni dal programma: la Guida non protegge dai pericoli, ma offre consiglio direttamente allo Spirito incarnato, nelle situazioni dalle quali non potrebbe guardarsi. La Guida è popolarmente ma impropriamente conosciuta come "Angelo Custode".
  9. Lo Spirito si reincarna più volte, generalmente circa una trentina, in tutte le condizioni. Maschio o femmina, sano o sofferente, povero o ricco, fra popoli progrediti o sottosviluppati, e così via, seguendo il piano predisposto.
  10. Della sua vera natura spirituale l’essere umano non deve ricordare nulla o quasi, affinché non vi siano interferenze col programma. L’oblìo della sua origine, oltre che necessario, è anche inevitabile: i ricordi e la sovrastruttura della personalità non risiedono nel cervello, il quale ha una funzione di trasduttore fra energie diverse, ma piuttosto nel campo energetico dell’anima, la quale viene rielaborata secondo le necessità di ogni vita, e i fatti precedenti vengono resi inaccessibili alla coscienza ordinaria. Tuttavia, a partire da una certa evoluzione, una vaga nozione di sé tende a manifestarsi comunque, generalmente come "tensione" di tipo metafisico, che sovente diviene sentimento religioso.
  11. Gli errori commessi e le cose non comprese nell’ultima vita vanno a modificare più o meno profondamente il programma successivo, affinché ci sia la giusta opportunità per rimediare e correggersi. E spesso lo Spirito si predispone volontariamente una esistenza difficile, per verificare personalmente una situazione che non era precedentemente stato capace di comprendere.
  12. Le esistenze di sofferenza, quelle che più all’uomo appaiono incomprensibili, possono avere tre motivazioni diverse:

    1. eventi meccanici accidentali sfuggiti alla programmazione: una catastrofe naturale viene sicuramente prevista, meno facilmente una pallottola vagante.
    2. conseguenza diretta di una azione prevaricante, non programmata, da parte di altri viventi: è molto difficile, anche per le Guide, governare la complessità della psiche umana e la coercitività dei suoi automatismi.
    3. esatta programmazione da parte dell’interessato: sia perché intende verificare soggettivamente un errore precedente, sia come scelta volontaria di un cammino difficile per accelerare l’evoluzione. Per esempio, se precedentemente ha ucciso e tuttavia non ha compreso appieno l’errore, potrebbe predisporre di essere ucciso a sua volta, da qualcuno che ha bisogno dell’esperienza complementare, allora "vittima" e "assassino" si incontreranno. E’ il concetto indiano del Karma.
    Possono anche coesistere simultaneamente più cause.
  13. Lo Spirito è responsabile di ciò che fa, ma solo per le cose che è in grado di comprendere in base alla sua evoluzione. A grande evoluzione corrispondono grandi responsabilità, mentre chi è poco evoluto avrà poche responsabilità. Infatti lo Spirito che è al suo primo contatto con la materia, combina facilmente grossi guai, poiché non ha appreso ancora nulla, e non ha alcun riferimento. Alla prima incarnazione gli Spiriti non rispondono praticamente di nulla, qualsiasi cosa abbiano combinato tramite quel corpo.
  14. Nessuno, dall’esterno, giudica lo Spirito per come ha vissuto. La valutazione la fa lo Spirito stesso, aiutato da altri più evoluti, nell’ampio margine di tempo che viene lasciato tra una vita e l’altra. Sono necessarie molte vite anche perché è molto difficile attuare per intero il programma: la resistenza dovuta agli istinti biologici e alla preponderanza degli automatismi psichici è fortissima.
  15. Tutti i programmi di tutta l’Umanità debbono essere resi compatibili ed armonizzati tra loro: su scala locale (famiglia, amicizie, contatti), poi su scale intermedie (città, regioni, nazioni) e, infine, su scala globale (planetaria). Per raggiungere questo scopo gli Spiriti di maggiore evoluzione regolano le possibilità di incarnazione secondo cicli predeterminati, affinché le condizioni siano maggiormente prevedibili e pianificabili. Si susseguono cicli di circa 2150 anni, e l’ultimo (il nostro) è iniziato poco prima della venuta di Cristo.
  16. In un ciclo, le proporzioni fra i possibili gradi di evoluzione degli Spiriti presenti sono programmate e rispettate con esattezza, per evitare pericolosi squilibri. Una preponderanza dei livelli più bassi porterebbe inevitabilmente a troppa animalità e disordine sociale, rendendo impossibili le esperienze dei più evoluti. Allo stesso modo, una preponderanza di elementi molto evoluti porterebbe ad un eccesso di spiritualizzazione, perdendo di vista la materia bruta come elemento anch’esso fondamentale di conoscenza. Perfino un eccesso di evoluzioni medie sarebbe dannoso, in quanto introdurrebbe un appiattimento generale, senza i possibili spunti dati dalla interazione con i due estremi evolutivi.
  17. Alla fine di un ciclo di 2100 anni, la maggior parte degli Spiriti ha concluso ordinatamente tutta la sua serie di vite previste, e la loro esperienza sulla Terra può considerarsi conclusa. E’ tempo per loro di passare a nuove modalità di esperienza, lasciando il posto ad altri. Gli Spiriti che non fossero riusciti a completare il loro percorso evolutivo entro quel ciclo, dovranno attendere moltissimo tempo prima che si ripresenti loro la giusta occasione, la precedenza andrà agli Spiriti del nuovo ciclo.
  18. Nel tempo restante subito prima dell’inizio di un nuovo ciclo viene permessa l’incarnazione simultanea di molti Spiriti alla loro prima esperienza. Questo avviene, ed è utile, perché gli sconvolgimenti prodotti dalla presenza di molti Spiriti inevoluti aiuta a chiudere un vecchio ciclo ed a iniziarne uno nuovo. Dal punto di vista umano, gli orrori, gli eccessi e la decadenza morale prodottesi danno ai superstiti la forza di reagire e ricominciare da capo un mondo migliore: un nuovo ciclo, appunto.
  19. Questi "novizi", al confronto della evoluzione media degli incarnati in quel momento, possono essere considerati dal punto di vista umano come profondamente distruttivi e amorali, ma in realtà sono solo digiuni di ogni esperienza. Essi hanno la stessa "colpa" che potrebbe avere un bimbo dell’asilo che fosse lasciato libero di giocare fra i laureandi, in un laboratorio universitario.
  20. La nostra Terra si trova proprio ora alla fine di un ciclo, e per questo sappiamo che una percentuale considerevole dei giovani nati negli ultimi 25 anni, stimabile attorno al 10-15 percento di tutti i nati, è alla sua prima esperienza. Di essi, i più vengono "inquadrati" dalla educazione ricevuta e dalle regole sociali, le ragioni delle quali tuttavia non comprendono ancora: dal punto di vista sociale possono non fare mai alcun danno e vivere una vita mediamente "normale". Tuttavia un attento osservatore potrebbe riconoscerli, in quanto nel loro intimo sono singolarmente privi di ogni empatia verso il prossimo, in pratica totalmente incapaci di amare disinteressatamente.
  21. La parte restante di questi "principianti", agendo in perfetta buona fede, senza avere alcuno strumento di valutazione, si lasciano trascinare dalle dinamiche animalesche dello psichismo di gruppo, o da qualsivoglia occasione propizia al soddisfacimento dei bisogni di un Ego elementare.
  22. Da quanto detto sinora, si comprende come da questi esseri alla prima esperienza terrena possano facilmente scaturire azioni orrende, per gli uomini. Terribili violenze gratuite, omicidi, stupri, aggressioni al diverso da sé… E ancora, adesioni ad ideologie brute ed elementari, o a comportamenti assurdi durante le manifestazioni sportive, e tutto ciò di cui la cronaca giornalmente ci informa. Questi tremendi comportamenti hanno in comune, per chi li attua, la valenza di riuscire a produrre la realizzazione di un Ego affamato di riconoscimento e gratificazione, realmente inconsapevole del danno arrecato ad altri.
  23. Tutto questo, logicamente, produce nella società grande sconcerto, riprovazione ed incredulità. E una volta presi nelle maglie della Giustizia umana, i "colpevoli" ben difficilmente comprenderanno appieno la gravità delle loro azioni, considerando assolutamente ingiusta e sproporzionata la pena loro inflitta.


Nota finale: ripetiamolo, i punti su elencati costituiscono ovviamente una parte piccolissima della intera conoscenza esoterica, e sono stati esposti, per necessità, in un modo assai semplificato ed impreciso.

Al lettore razionale che volesse approfondire la materia secondo una impostazione esclusivamente logica, posso consigliare di leggere il libro:
Rapporto dalla dimensione X – Ed. Mediterranee
Nonostante la fonte insolita, propone una visione molto coerente. È un libro molto duro, che non concede assolutamente nulla al sentimentalismo, e incalza il lettore con una logica ferrea, direi quasi "senza pietà".

di Mark Gensèrikson

Fonte: xmx.it

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4 Commenti

  1. La tentazione esiste anche per l’anima evoluta, anche il Cristo conobbe le tentazioni. Solo che l’anima evoluta le supera più facilmente e sa come sfuggirne, questa è la differenza sostanziale.

    “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. [Matteo 26,41]

    Un bacio, Giustina.

  2. Mi spiace dire che non concordo assolutamente con questa visione di Gensèrikson e chiedo scusa se le mie prossime parole possono sembrare shoccanti. La questione è una sola: NESSUNO si sceglie la propria incarnazione, SOLO un bodhisattva lo fa e per ragioni di servizio all’umanità. Tutti gli altri, vengono catapultati giù dagli Arconti in ragione della qualità del karman accumulato e non ne escono se non per atto di volontà individuale e dopo un faticosissimo lavoro su se stessi per affrancarsi dallo stato di ipnosi e addormentamento in cui i sub-dei ci obbligano a stare per loro ragioni di alimentazione energetica. Senza di noi loro non mangiano: siamo i loro polli da batteria. Basta leggere la Pistis Sophia per rendersi conto di quale sia il triste destino dell’umanità. Tutto il resto è favola New Age.

  3. In effetti, Mariachiara, quella di Gensérikson è una visione molto teosofica, anche io non concordo su alcuni punti dell’articolo… però per altre ragioni ho ritenuto valido pubblicarlo.
    Ho pubblicato però altri articoli su gnosticismo, gnosi in generale, nei quali si parla appunto degli arconti e della triste condizione dell’umanità, e dello sforzo a cui siamo chiamati per uscire da questa “trappola”.

    So qual è la tua visione, e con la quale concordo quasi completamente (mi riservo sempre un margine di interpretazione personale), in quanto seguo spesso il Blog di Mike Plato, e leggo anche i commenti (tra cui anche i tuoi). Inoltre ho letto e apprezzato anche qualche tuo articolo sul Blog di Antonlogos (Il Blog di Flash Desmond). Sarei molto contento se tu fossi propensa magari a volerne pubblicare anche uno qui in COSMOS, sempre se ti va. ;-)

    Intanto… Benvenuta in COSMOS!

    Ciao ;-)

    Benvenuta in COSMOS, Mariachiara!

  4. Grazie infinite, Ciro, per la tua cortese offerta di ospitalità sul tuo blog che accetto con piacere. Sono sicura che Flash Desmond non avrebbe nulla in contrario a permetterti di pubblicare anche sul tuo blog qualche mio contributo che possa essere di tuo interesse.
    A risentirci presto!

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