Spiritualità

ESERCIZI DI LIBERAZIONE DELLE FACOLTÀ

Secondo gli insegnamenti di Rufolf Steiner

Articolo di Gotico, dal Gruppo Antroposofico “La Via Solare”


 

A partire da aprile, il gruppo della Via Solare si è impegnato nell’esercizio di concentrazione sull’oggetto. Una pratica che è sempre opportuno riprendere a distanza di qualche tempo dall’ultima volta in cui ci si è esercitati.
Va sottolineato che gli esercizi sono sempre individuali, secondo lo spirito della libera personalità, ma un gruppo di praticanti può scegliere di compierli fraternamente in forma sincronica (negli stessi tempi, lasciando però ampio margine di autonomia individuale) per confrontarsi, scambiarsi esperienze e suggerimenti, anche supportarsi a vicenda.


1. La concentrazione

Stavolta gli appartenenti al gruppo hanno notato che compiere l’esercizio della concentrazione al mattino appena svegliati risulta particolarmente proficuo. È stato anche notato come nelle ore successive alla concentrazione sull’oggetto la mente risulti particolarmente lucida e si riescano ad affrontare i piccoli o medi problemi della giornata con una calma e una serenità di giudizio particolari.

Ricordiamo che l’esercizio consiste nel concentrarsi intensamente per qualche minuto (diciamo in media un 7 minuti) su un oggetto semplice, che possa essere compreso in ogni sua parte, che non susciti attrazione emotiva, ma che sia chiaro nella sua forma e nella sua finalità. Respingendo ogni distrazione, ogni associazione inconscia di pensieri la mente si focalizza su quell’oggetto.
A conclusione dell’esercizio si percepisce un senso nuovo di FERMEZZA E SICUREZZA. Questo senso interiore si collega alla corrente eterica che scorre dal centro della fronte giù lungo la spina dorsale.
La concentrazione del pensiero deve trasferirsi, senza sforzi e con spontaneità, alla vita quotidiana, ovvero quando si osserva il mondo attorno a noi bisognerebbe attivare quella stessa capacità di comprensione che si è maturata con la concentrazione.
Si comincia in tal modo a cogliere gli “archetipi” nella vita quotidiana. La mente acquista una “capacità di sintesi” nell’osservare ciò che accade attorno.


2. L’azione pura

Dopo aver compiuto la concentrazione sull’oggetto nel mese di aprile, il gruppo si è dedicato sempre per un mese alla Liberazione della Volontà.
È un esercizio chiaro ed efficace: si stabilisce una azione semplicissima e di nessuna utilità pratica: innaffiare una piantina, aprire e chiudere una penna… e così via (compatibili con la propria vita quotidiana) e si fissa un orario in cui compiere quell’azione.
Poi occorre farla sempre, con dedizione ricordandosi del momento prescelto. Dopo una settimana si può aggiungere una seconda azione. Dopo quattordici giorni aggiungere una terza… Anche una quarta.
L’azione non deve avere nulla di pratico o di legato alle proprie esigenze personali. È azione pura, ovvero il corrispondente pratico della concentrazione sull’oggetto del primo mese.
Bisogna ricordarsi di compierla e realizzarla con la maggiore puntualità possibile. Questo esercizio della volontà è infatti anche un esercizio della presenza spirituale e del ricordo cosciente, in quanto tale va a incidere sul corpo eterico che è il corpo della memoria. Si attiva in tal modo una corrente di energia che dal centro della fronte scende al cuore, dal cuore si irradia ai quattro arti. Visualizzando quella corrente ripetere interiormente: IMPULSO ALL’AZIONE.
Dopo aver contemplato immaginativamente il fluire di tale corrente (evitando di forzare direttamente e in maniera muscolare il centro cardiaco) si può e si deve tornare alle proprie attività quotidiane, magari accorgendoci come l’energia nella vita quotidiana risulti aumentata. Di poco o anche di molto.


3. La calma

Dopo essersi esercitati nella concentrazione del pensiero e nell’azione pura, nel terzo mese corrente, l’intento è quello di purificare il sentimento cercando di raggiungere un certo equilibrio dell’anima: essa deve imparare a rimanere equanime di fronte al piacere e alla sofferenza, a mantenere un fondo di calma sia di fronte alle situazioni piacevoli che a quelle dolorose.
Nessuna gioia momentanea ci trascini, nessun dolore si trasformi in cupa tragedia, per quanto si può bisogna educarsi a fare in modo che nessuna circostanza interiore scateni l’ira e l’angoscia.
Non si tema che tale esercizio finisca con il renderci aridi e freddi. In realtà si vedrà ben presto sorgere in noi sentimenti più profondi, come le onde che si levano dal vasto oceano. La gioia sincera sarà più duratura e in compenso molte preoccupazioni si relativizzeranno.
Coltivando il sentimento dell’equanimità si prende coscienza di una corrente eterica che zampilla dal cuore e si irradia in cinque direzioni: braccia, gambe, capo. Una stella calma.
A differenza dei precedenti questo non è un esercizio puntuale nel tempo, ma richiede una attenzione nel corso della giornata. Fare ciò che la vita richiede con intelligenza e pazienza è ciò che più fortifica la CALMA INTERIORE. Nel corso della giornata ci si può proporre, una o più volte, di evocare quella corrente che si irradia a stella dal cuore.



Giunti a metà del nostro impegno di realizzare i sei esercizi di Liberazione delle Facoltà si è scelto di rendere pubbliche questi brevi note, anche con l’auspicio che altri si associno liberamente – e secondo autonomia di giudizio tipica di uomini adulti – a questo semplice programma di purificazione interiore che ci viene dal magistero di Rudolph Steiner.

Gotico


 

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