ScienzaSpiritualità

Approccio spirituale e serio alla guarigione

[ Video in fondo all’articolo ]

Intervento di Carlo Dorofatti al Convegno "Guarire – oltre la cura" per l’edizione Scienza, Fisica Quantistica e Spiritualità. Con la toccante testimonianza di Mauro Ragusini, malato di leucemia.

 


 

Cosa è la guarigione? Guarigione non è semplice assenza di malattia, ma allinearci con la nostra vera natura.
La distanza tra ciò che siamo veramente e ciò crediamo di essere, dà origine ai conflitti e quindi alla malattia stessa.
Guarire è essenzialmente un percorso di ri-armonizzazione con noi stessi, gli altri e l’ambiente.

Ognuno definisce i confini della propria realtà, attraverso il proprio sistema di credenze, che possono essere dei trampolini o delle gabbie.
Una percezione di noi stessi difettosa, non può che condurci a una vita difettosa.

La malattia diventa occasione per riflettere su stessi e finalmente ascoltarsi.
La malattia può diventare anche un alleato per aprire delle porte e degli scenari che altrimenti non sarebbero stati aperti

Mauro Rigosini, malato di leucemia, sopravvissuto all’infausta previsione di morte imminente, dopo cinque anni è ancora in vita. Si definisce fortunato ad essersi ammalato. Ha imparato la leggerezza del prendersi in giro, a ridimensionare quel che conta veramente, ad ascoltare di più il suo sé profondo.

La malattia può diventare occasione di riflessione, tanto che smettiamo di combatterla ma la accogliamo, imparando la lezione dell’andare oltre il conflitto.

Per guarire dobbiamo tenere conto dei pensieri e delle emozioni, in grado, come oggi dice la stessa scienza, di modificarci anche a livello cellulare…

Parlando di visione multi-dimensionale della realtà, possiamo dire che La malattia non scompare per un processo di guarigione, ma perché ci allineiamo con un piano di realtà dove la malattia non è mai esistita… Lo sciamano non ci "cura", ma sposta la nostra realtà su un livello dove lo squilibrio non è mai esistito…

Oggi l’ostacolo alla "verità" non è più la scienza o il dogmatismo religioso, ma la "spiritualità da bancarella", la superstizione o la superficialità che anestetizza ogni confronto reale e profondo.

L’inquietudine e la sofferenza sono l’innesto per un vero risveglio… non vanno sedati con "aspirine spirituali" quanto piuttosto ascoltati, per comprendere dove ci vogliono portare… Solo in questo modo potremmo accedere a una visione della realtà di sé più significativa.

Quello che conta, in ogni caso, è restare in ascolto del nostro sentire intimo, che è una preziosa bussola interiore.



Tratto da: fratellanzadiluce.it

Fonte: nonsoloanima.tv

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