ScienzaSpiritualità

Tutti allucinati?

di Andrea Doria

“Sono assolutamente convinto del fatto che coloro che una volta vivevano sulla Terra possono comunicare e comunicano con noi. È quasi impossibile riuscire a trasmettere agli inesperti un’idea adeguata della robustezza e della quantità delle prove accumulate”.


Sir William Barrett, Membro della Royal Society

“Vi dico di insistere. La comunicazione è possibile. Ho dimostrato che le persone che comunicano sono chi sostengono di essere. La conclusione è che la sopravvivenza è stata provata dall’indagine scientifica”.Sir Oliver Lodge Membro della Royal Society

“È assolutamente vero che si è stabilita una connessione tra questo e l’altro mondo”.

Sir William Crookes Membro della Royal Society

“Ho parlato con mio padre, mio fratello, i miei zii (defunti) … Qualunque sia il potere soprannaturale che vogliamo attribuire alle personalità secondarie della (medium) S.ra Piper, sarebbe difficile farmi credere che queste siano riuscite a ricostruire in maniera così completa la personalità mentale dei miei parenti defunti…”

Prof. Hyslop Professore di Logica presso la Colombia University.

Gli illustri scienziati sopra menzionati sono stati fra i primi a indagare scientificamente sull’Aldilà. Inizialmente erano tutti scettici dalla mentalità aperta ed è solo attraverso accurate indagini che hanno accettato l’esistenza dell’Aldilà. Ci sono stati altri celebri scienziati classici e pensatori di tutto il mondo come Alfred Wallace, Sir Arthur Conan Doyle, Sir Phillip Lodge, Arthur Findlay, Camille Flammarion, il Dott. Baraduc, Il Prof. Richet, Guglielmo Marconi, F.W. Myers, il Prof. William James e il Dott. Carrington che, a seguito di indagini, hanno accettato la possibilità della sopravvivenza alla morte.

Dalla fine del XIX secolo fino ad oggi ci sono stati gruppi di scienziati eminenti e stimati – molti dei quali sono i nomi più noti della scienza – che hanno lavorato per dimostrare che l’immortalità è un fenomeno fisico naturale e il suo studio appartiene al ramo della fisica.

Molti di questi scienziati erano persone dotate di altissimo senso pratico, le cui maggiori scoperte in altre aree hanno cambiato in maniera radicale il modo in cui la gente vive e lavora. Molti si reputavano Razionalisti e Umanisti e hanno dovuto affrontare una forte opposizione sia da parte del clero cristiano tradizionalista sia da parte degli scienziati materialisti i quali hanno fatto fronte comune per tentare di annientare le loro scoperte.

Emmanuel Swedenborg

Uno dei pionieri di questa tradizione fu Emmanuel Swedenborg, nato in Svezia nel 1688. Fra gli scienziati di punta del suo tempo, scrisse 150 opere in 17 scienze diverse. All’Università di Uppsala studiò greco, latino, diverse lingue europee e orientali, geologia, metallurgia, astronomia, matematica ed economia. Fu un uomo dotato di grande senso pratico che inventò l’aliante, il sottomarino e un cornetto per i non udenti. Godeva di grande stima, fu membro del parlamento e rivestì importanti incarichi governativi in campo minerario. Mostrò sempre di possedere un’intelligenza estremamente acuta e mantenne una mente pratica fino alla sua morte.

Swedenborg fu anche un chiaroveggente altamente dotato e passò più di vent’anni a investigare sull’esistenza di altre dimensioni. Sosteneva di parlare regolarmente con la gente trapassata. In una occasione ben documentata, la regina di Svezia gli suggerì sarcasticamente di salutarle il fratello defunto qualora lo avesse incontrato. Una settimana dopo Swedenborg sussurrò un messaggio nell’orecchio della regina. Quest’ultima, sconvolta, disse a coloro che erano presenti “Solo Dio e mio fratello possono sapere quello che mi ha appena detto” (Inglis 1977: 131).

Swedenborg scrisse:

“Dopo che lo spirito si è separato dal corpo (il che succede quando una persona muore), quella persona è ancora viva, proprio com’era prima. Per rassicurarmi di ciò, mi è stato consentito di parlare praticamente con chiunque io abbia conosciuto durante questa esistenza fisica – con qualcuno per ore, con altri per settimane o mesi, con altri ancora per anni – tutto ciò allo scopo precipuo di essere rassicurato su questo fatto (che la vita continua dopo la morte), e portare testimonianza di ciò” (Swedenborg Paradiso e Inferno: 437).

Swedenborg scrisse interi volumi su quelle che oggi chiameremmo Esperienze Extracorporee (OBE) incluse descrizioni molto dettagliate dell’Aldilà. È interessante notare che egli diede una descrizione dell’universo notevolmente simile a quella della fisica quantistica del XX secolo. In un’epoca in cui Newton sosteneva che la materia era composta da atomi impenetrabili messi in movimento da forze esterne, Swedenborg insegnava che essa era composta da una serie di particelle in ordine crescente di grandezza, ciascuna delle quali era costituita da un vortice chiuso di energia che ruotava con moto spiraleggiante a velocità infinita dando un aspetto solido.

Nella sua storia del paranormale di 490 pagine, Brian Inglis (1977) fa riferimento a Emmanuel Kant, il grande filosofo razionalista che indagò su Swedenborg. Sebbene fosse uno scettico dalla mentalità aperta, Kant si convinse che le prove sull’Aldilà fornite da Swedenborg fossero, nel loro complesso, schiaccianti. Egli cita Kant:

“… mentre dubito di ciascuna di esse, tuttavia ho assoluta fiducia in esse se complessivamente considerate.” ( Inglis 1977:132).

I principali scienziati della sua epoca

In Inghilterra, uno dei fondatori della Society for Psychical Research (Società per la Ricerca sul Paranormale) (SPR) fu Sir William Crookes, un Membro della Royal Society – un’ associazione molto prestigiosa costituita dagli scienziati più illustri eletti dai loro colleghi – e successivamente il suo presidente. Scoprì sei elementi chimici incluso il tallio; molta gente lo considerava il più grande scienziato del suo tempo.

Crookes lavorò indagando approfonditamente sui fenomeni di levitazione associati al medium D. D. Home. Nella ricerca furono incluse fotografie decisive, e diversi scienziati di punta dell’epoca appurarono l’autenticità delle apparizioni, come pure la totale assenza di frode e di trucchi. Uno di questi scienziati fu Cromwell F. Varley, uno dei primi ricercatori nel campo della ionizzazione e il supervisore della collocazione iniziale del Cavo nell’Atlantico. Crookes alla fine si convinse della realtà dell’Aldilà grazie a una serie di notevoli materializzazioni complete della moglie. Curiosamente, nelle principali biografie scientifiche non è mai stata fatta menzione del suo contributo considerevole alla ricerca sull’Aldilà.

Altri fisici di fama

Nel suo gruppo di scienziati c’erano anche Lord Balfour, Sir William Barrett, Sir Oliver Lodge, Lord Raleigh, J. J. Thompson (che scoprì l’elettrone) e Alfred Russell Wallace (che propose la teoria dell’evoluzione contemporaneamente e indipendentemente da Charles Darwin).

Inventori pionieri

Thomas Alva Edison, l’inventore americano del fonografo e della prima lampadina elettrica, era uno spiritualista e sperimentò con mezzi meccanici il contatto con i “morti” (Scientific American, 30/10/1920). John Logie Baird, il pioniere della televisione e l’inventore della macchina fotografica a raggi infrarossi, affermò di avere contattato il “deceduto” Thomas A. Edison attraverso un medium. Egli disse:

“Sono stato testimone di fenomeni sorprendenti in circostanze che escludono ogni possibilità di frode.” (Logie Baird 1988: 68-69).

Glen Hamilton

Un altro investigatore del XX secolo fu il Dott. Glen Hamilton, medico e membro del parlamento canadese. Nel suo laboratorio e in condizioni rigorosamente controllate collocò una batteria di quattordici macchine fotografiche dotate di flash e azionate elettronicamente che fotografavano le apparizioni simultaneamente da tutti gli angoli. Tra gli osservatori presenti ai suoi esperimenti c’erano anche altri quattro medici, due avvocati e due ingegneri, uno elettrico e uno civile. Ciascuno dei testimoni affermò con forza e in maniera inequivocabile: “Ho visto ripetutamente persone decedute materializzarsi” (Hamilton 1942). Le registrazioni meticolose delle sue ricerche e la sua collezione di fotografie sono considerate una parte importante degli archivi del Canada e sono esposte al pubblico presso l’Università di Manitoba in Canada.

In Europa dagli inizi del ‘900 e fino agli anni ’20 anche altri scienziati, inclusi il Barone von Schrenck-Notzing, il Prof. Charles Richet, il Prof. Eugene Osty e il Prof. Gustav Geley, fotografarono apparizioni in condizioni controllate di laboratorio. Le loro relazioni scritte mostrano che avevano indagato, escludendole, su tutte le possibili fonti di frode e imbroglio.

Il più grande psichiatra di tutti i tempi, Sigmund Freud, al momento della morte disse che, se avesse potuto rivivere la sua vita, avrebbe studiato la parapsicologia. Lo psichiatra di fama internazionale e di grande influenza Dott. Carl Jung ammise che i fenomeni metafisici potevano essere spiegati in maniera migliore mediante l’ipotesi dello spirito piuttosto che con qualunque altra (Jung, Collezione di lettere 1: 431).

Un altro brillante scienziato e inventore che, dopo avere indagato, si convinse fermamente dell’esistenza dell’Aldilà, fu l’americano George Meek. All’età di 60 anni George Meek si ritirò dalla sua carriera di inventore, progettista e costruttore di strumenti per il condizionamento d’aria e per il trattamento delle acque reflue. Possedeva una grande quantità di brevetti che gli consentirono di vivere agiatamente e di dedicare i successivi venticinque anni della sua vita a una ricerca a tempo pieno autofinanziata sulla vita dopo la morte.

Meek intraprese un vasto programma di ricerca bibliografica e letteraria e viaggiò per il mondo per dar vita a progetti di ricerca con i migliori medici, psichiatri, fisici, biochimici, sensitivi, guaritori, parapsicologi, ipnoterapeuti, ministri di culto, preti e rabbini. Fondò a Franklin, nella Carolina del Nord, la Fondazione di Metascienza, che finanziò la famosa ricerca sullo Spiricom, grazie alla quale si riuscì a stabilire un esteso contatto strumentale bidirezionale fra i viventi e la gente dell’Aldilà (Vedi il Capitolo 4 sulla Transcomunicazione Strumentale).

Il suo ultimo libro, pubblicato nel 1987, After We Die What Then (E dopo che moriamo?), tratteggia le conclusioni dei suoi anni di ricerca a tempo pieno – ossia che tutti sopravviviamo alla morte e che negli ultimi venticinque anni il genere umano ha compreso, più che in ogni altro periodo della storia nota, ciò che succede quando si muore. (Meek 1987: 4).

Alcuni dei nomi più altisonanti nel campo della ricerca scientifica sulla vita dopo la morte sono medici estremamente intelligenti e ingegnosi che hanno iniziato le loro indagini da scettici. La Dott.ssa Elisabeth Kübler-Ross, che ha avuto un impatto globale sul modo in cui vengono trattati i moribondi, è divenuta assolutamente certa della vita dopo la morte grazie alla sua vicinanza con migliaia di pazienti terminali. Questo è ciò che sostiene:

“Fino ad allora non credevo assolutamente all’esistenza dell’Aldilà, ma i dati mi hanno convinto che queste non erano coincidenze o allucinazioni (Kübler-Ross 1997: 188).”

È divenuta così certa che ha scritto quattro libri specificatamente attinenti alla vita dopo la morte: On Life After Death (Sulla vita dopo la morte) del 1991, The Facts on Life After Death (I fatti sulla vita dopo la morte del 1992, Death is of Vital Importance: On Life, Death and Life After Death (La morte è di vitale importanza: sulla vita, sulla morte e sulla vita dopo la morte) del 1995, e The Wheel of Life (La ruota della vita) del 1997. Sul suo sito web Insight 2000 (in inglese), è possibile leggere la straordinaria intervista fatta ad Elizabeth da John Harricharan.

Il Dott. Melvin Morse (un pediatra e un’autorità riconosciuta a livello mondiale nel campo dei piccoli pazienti terminali) era, come disse lui stesso, “un arrogante medico di terapia intensiva” con “un pregiudizio emotivo verso tutto ciò che aveva carattere spirituale”, prima che i suoi studi scientifici sui bambini moribondi e il suo esame approfondito della letteratura in materia lo portassero alla conclusione ineluttabile che “esiste un qualcosa di divino che serve da collante dell’universo”. Egli scrive:

“Quando esamino la letteratura medica, penso che punti direttamente ad evidenziare che qualche aspetto della coscienza umana sopravvive alla morte. Altri ricercatori concordano con me. Il medico Michael Schroter-Kunhardt, per esempio, ha condotto un esame completo della letteratura scientifica ed è giunto alla conclusione che le capacità paranormali dei moribondi suggeriscono l’esistenza di un’anima immortale, in grado di trascendere il tempo e lo spazio. Altri ricercatori sono giunti alla medesima conclusione. Sia grazie a propri studi empirici sia grazie all’esame di ricerche altrui, c’è nella comunità scientifica una convinzione crescente nell’esistenza dello spirito umano”. (Morse 1994: 190)

Oggi, gran parte delle scoperte fatte a proposito della comprensione della vita dopo la morte proviene dai medici i quali, attraverso il loro lavoro sulle particelle subatomiche, si stanno rendendo conto dei limiti dei paradigmi scientifici attuali. Gruppi di scienziati, matematici e professori universitari di tutto il mondo stanno lavorando per rendere noti i risultati di esperimenti condotti sulle particelle subatomiche e di calcoli matematici in grado di fornire una spiegazione scientifica dei cosiddetti fenomeni paranormali.

La fisica moderna adesso insegna che gli atomi sono costituiti da vuoto per il 99,99999% – e che la distanza tra un elettrone e il suo nucleo è proporzionale alla distanza tra la Terra e il Sole. E si ritiene anche che gli elettroni, i protoni e i neutroni, le particelle di cui si compone l’atomo, siano energia piuttosto che materia.

L’astrofisico Michael Scott dell’Università di Edimburgo afferma che:

“i progressi nel campo della fisica quantistica hanno delineato una descrizione della realtà che ammette l’esistenza di universi paralleli. Composti di sostanze reali, si ritiene che essi non interagiscano con la materia del nostro universo.”

Il Professor Fred Alan Wolf sembra concordare con queste scoperte. Nel suo libro L’Universo Spirituale: Come la Fisica Quantistica Prova l’Esistenza dell’Anima (The Spiritual Universe: How Quantum Physics Proves the Existence of the Soul) egli sostiene:

“per quanto possa sembrare fantastico, la nuova fisica chiamata meccanica quantistica indica l’esistenza, fianco a fianco a questo mondo, di un altro mondo, di un universo parallelo, di un duplicato che è in qualche modo leggermente differente e allo stesso tempo uguale. E non solo di due mondi paralleli, ma di tre, quattro o anche di più! In ciascuno di questi universi, voi, io e tutti gli altri che vivono, sono vissuti, vivranno e saranno mai vissuti, sono vivi! (Wolf 1996).”

Per molti scienziati, la prove dell’esistenza dell’Aldilà sono schiaccianti, mentre invece a tutt’ora NON c’è un solo scienziato che sia riuscito a dimostrare che il cosiddetto “aldilà” non esista.

Andrea Doria

Articoli correlati

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio