Spiritualità

Coscienza e Ricordo di Sè

di Giulio Achilli

Coscienza. Coscienza di Sé. Nel personale viaggio della nostra Riconquista, raggiungere la condizione interiore di Coscienza di Sé è il primo obiettivo da realizzare e per cui lavorare interiormente. Tutte le tradizioni di evoluzione personale radicate nella Verità lo affermano con chiarezza; sebbene i metodi per arrivare a questo stato interiore dell’Essere siano vieppiù differenti, spesso dipendenti dalle personali predilezioni degli avventurieri che lo hanno raggiunto, lo scopo resta il medesimo per tutti.

 

La Grande Opera passa attraverso la conquista dello stato dell’Essere definito Coscienza di Sé, e si raggiunge attraverso un Lavoro Interiore condotto seguendo linee specifiche che siano energeticamente funzionali allo scopo. Perché niente si potrà mai raggiungere lavorando esteriormente, tentando di agire sulla realtà esteriore per modificarla. La realtà esteriore è solo un effetto. La fonte è il nostro interno.

La parola Coscienza, di origine latina, indica con chiarezza nel suo significato etimologico la direzione interiore verso la quale ci stiamo muovendo. Questo fatto è un altro di quei piccoli indizi che ci suggeriscono che la lingua latina è stata formulata e costruita, ere fa, da esseri umani di Conoscenza. O forse, che essa stessa sia derivazione di una lingua formulata da Esseri Coscienti ancora più anticamente.

Coscienza, nel suo significato etimologico che con noi condivide etimo.it in questa pagina, è CUM-SCIENTIA, dove SCIENTIA indica sapienza, saggezza, erudizione, conoscenza. L’elemento più interessante, più profondo, sotteso a questa parola, l’elemento che trasforma questa parola in un segnale stradale davvero potente e mirato, è CUM, che significa insieme a, in congiunzione con. Ma insieme a che cosa?

CUM introduce esattamente la separazione necessaria e sufficiente ad ogni essere umano per studiare e realizzare in sé stesso qualsiasi cosa. Ovvero, la fondamentale separazione tra oggetto dello studio e soggetto che studia. Non si tratta di raggiungere lo stato di Scienza di Sé, ma lo stato di Co-Scienza di Sé, ovvero lo stato interiore in cui esiste un soggetto separato da ciò che sta studiando, sentendo, conoscendo. Cioè a dire, lo stato di non-identificazione con ciò che stiamo studiando, sentendo, conoscendo, perché esiste qualcosa in noi che è sveglio e che È, contemporaneamente a ciò che viene percepito, studiato, conosciuto.

Coscienza, quindi, non è altro che SCIENTIA, studiare, sentire, percepire, CUM, insieme ad un soggetto interiore percettore. Senza la contemporanea presenza di questi due elementi, non vi è Co-Scienza, così come la stessa parola ci suggerisce nel suo profondo significato etimologico. Tutto il Lavoro Interiore che un essere umano si impegna a seguire in Disciplina fin dall’inizio del suo viaggio è volto esattamente a costruire e poter mantenere il più a lungo possibile la presenza di entrambe queste condizioni. Perché lo stato dell’Essere a cui ogni essere umano arriva naturalmente senza proseguire oltre nel suo sviluppo, è uno stato in cui esiste solo SCIENTIA, il sapere, la percezione; mentre CUM, il soggetto che percepisce, resta escluso dalla sua Attenzione.

Una volta compreso nel profondo questo aspetto fondamentale, qualsiasi azione in qualsiasi momento può essere trasformata in Azione compiuta in Coscienza di Sé. Basta aprirsi interiormente alla presenza contemporanea e separata di un soggetto percettore e di un oggetto agito e/o percepito. Può aiutare sentire in sé stessi che ‘Io‘ sto facendo, percependo, studiando qualcosa. Ma la cosa fondamentale è mantenere viva questa Presenza, questa Attenzione, in entrambe le direzioni, ‘Io‘ e l’Azione, ‘Io‘ e la Percezione, il più a lungo possibile. Questo processo è esattamente Co-Scienza, e la sua pratica costante ci rende chiara come il Sole a mezzogiorno la differenza che esiste tra lo stato dell’Essere abituale e quello di Coscienza di Sé: la differenza di Essere è misurabile, enorme ed inequivocabile.

Aprirsi interiormente all’esistenza contemporanea e separata di un soggetto percettore e di un oggetto agito e/o percepito, e restare in questo stato interiore fino a quando l’Energia disponibile lo permette, è esattamente la Disciplina del Ricordo di Sé. Il suo scopo si palesa ora molto chiaramente: creare CUM-SCIENTIA. Coltivare e favorire uno stato dell’Essere in cui la percezione è separata da Colui che percepisce, e si avverte in sé stessi la presenza contemporanea di entrambe le componenti.

Creare CUM-SCIENTIA. Ovvero, forgiare lo stato dell’Essere della Coscienza di Sé.

E chi è, alla fine, Colui che percepisce?

di Giulio Achilli

Fonte: www.marenectaris.net

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