Spiritualità

Anche gli animali possiedono il Luz (Scintilla Divina)

di Chiara Rovigatti

Come ben sapevano gli gnostici la natura è mescolanza di Luce e Tenebre. Un passo del Vangelo di Maria infatti recita: “TUTTE LE NATURE, TUTTE LE FORMAZIONI, SUSSISTONO L’UNA NELL’ALTRA E L’UNA CON L’ALTRA, E SARANNO NUOVAMENTE DISSOLTE NELLE PROPRIE RADICI. POICHE’ LA NATURA DELLA MATERIA SI DISSOLVE SOLTANTO NELLE RADICI DELLA SUA NATURA”.

Cosa significa tutto ciò? Significa che siamo stati obbligati a vivere in una realtà dove tutto vi si trova mescolato: sia materia che Luce. Il nostro mondo si chiama dunque “miscela” e, ciò che è più prezioso (il Luz, la Scintilla Divina) è soffocata nel fango della fisicità, il che ci porta a considerare che tutto ciò che esiste (nature e formazioni) convive assieme contemporaneamente.

La parte finale del passo del Vangelo di Maria ci informa che, alla fine dei tempi, ogni tipo di materia si dissolverà in ragione della natura che la compone. Così la materia verrà distrutta e la Luce si riapproprierà del suo stato: le Scintille potranno ritornare a Casa, si reimmergeranno definitivamente nel Pleroma.

Caduta, mescolanza, separazione, fissazione. Cosa vi ricorda? I vari stadi della Grande Opera Alchemica.

Ciò che mi commuove sempre è quando mi accorgo che le varie Tradizioni si danno la mano, sono tutte unite dal medesimo filo conduttore espresso con le parole proprie ai popoli di cui sono ontologica eredità. La Verità si è frantumata ed equamente distribuita fra le varie Tradizioni, diventando così patrimonio dell’intera umanità. Basta fare molta attenzione, per rendersi conto che è solo il linguaggio che differisce. La sostanza no.

Infatti ora, per dimostrare quanto dianzi affermato, faccio un salto e mi richiamo alla Qabalah: la grande tradizione sapienziale ebraica.

La cosmogonia cabalistica ci parla di un evento fra i più importanti: LA ROTTURA DEI VASI. Questa espressione si riferisce ad una serie di eventi che causarono la distruzione dei mondi precedenti a quelli descritti in Genesi.

Quelli erano mondi fatti di Luce (il Pleroma gnostico?), ma di una Luce così pura data la loro vicinanza con la Sorgente tanto che furono distrutti (la Caduta?) per permettere la manifestazione nella molteplicità (la Sub-creazione arcontica?).

Qualunque ne sia stata la causa, il risultato che più ebbe impatto fu che parte della loro Luce si frantumò in Scintille che caddero nei piani vibrazionali inferiori (la caduta dell’Adam Kadmon?).

Conseguenza fu che queste Scintille si occultarono in ognuno dei regni della natura (naturata): l’umano, l’ANIMALE, il vegetale e il minerale.

Tanto più in basso si trovano come livello coscienziale, tanto più densi sono gli strati (i gusci) che le rivestono, obnubilando in loro la percezione della loro origine e trattandole come vero e proprio cibo energetico per la loro sussistenza (dei gusci).

Quanto precede è fondamentale adesso per capire perché S. Francesco chiamasse gli animali “i nostri fratelli inferiori”. Come si è visto, anche gli animali, come noi, possiedono degli archetipi di natura ontologica, ma il loro stato di occultamento permette loro unicamente la coscienza dei modelli che riguardano la sfera fisica e animica (cioè i sentimenti), ma non quella spirituale non avendo gli animali coscienza di averne una. Ecco perché quello che risalta in loro è l’anima carnale, la Nephesh. Quello che manca è quel salto qualitativo dal passivo all’attivo: la presa di coscienza individuale; ma questo non significa che non possiedano la Scintilla anche loro, solo che è più nascosta della nostra, ma molto meno di quello che non sia quella posseduta da minerali e vegetali.

È una scala gerarchica dal minerale all’uomo coi suoi vari livelli intermedi, ma in ogni essere esiste la Luce Pleromatica.

L’opera degli Arconti è un’opera di velamento totale, e il processo alchemico di purificazione che in noi è cosciente perché richiede un preciso atto di volontà, nel resto della natura naturata è in certo qual modo incosciente, ma purtanto presente. Si tratterà di un disvelamento progressivo per riportare alla Luce la Scintilla, solo così si inquadra il discorso alle creature di S. Francesco e la sura 6,38 del Corano che parla della Resurrezione degli animali laddove recita: “OGNI ANIMALE CHE VA SULLA TERRA, OGNI UCCELLO CHE VOLA CON LE SUE ALI E’ COME VOI IN COMUNITA’. NOI NON ABBIAMO OMESSO NULLA NEL LIBRO. AL SIGNORE SARANNO RICONDOTTI”.

In questa ottica allora non era sbagliato il concetto di metempsicosi degli antichi perché l’anima umana, a questo punto, potrebbe essere il frutto di un upgrading di quella animale se, come intuisco, possiede anche lei un Luz benché occultato e inconsapevole.

È vero che gli Arconti usano gli animali sia nello Zodiaco che per incarnare i nostri difetti, ma è altrettanto vero che tutto ciò che esiste su questo piano è duale, simboli compresi. Basta allargare la nostra percezione e, laddove avvertiamo psichicità, non dobbiamo dimenticare che questa non è mai disgiunta dalla spiritualità. E’ solo questione di grado di presa di coscienza. Ora capisco perché gli animali abbiano anche loro un certo qual karman (anche gli animali hanno destini differenti come gli umani) che, non è dovuto come il nostro da un apporto volontario, bensì dal fatto che anche loro hanno un piccolo Luz atrofizzato. Ma sappiamo bene che ciò che ora può sembrare arido e privo di vita, con la giusta Acqua può risorgere a nuova… Vita.

E, infine, ora capisco anche perché molti dicono che gli animali abbiano un’anima collettiva. È un modo di dire improprio che si riferisce sicuramente alla famosa natura mescolata di questa creazione.

di Chiara Rovigatti

Fonte: flashdesmond.blogspot.com

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